I blog
Hai mai sentito parlare dei blog? Sono diari in cui puoi raccontare le tue esperienze: una giornata particolare, un pensiero, ecc... Il Gomitolo offre blog sicuri per bambini e ragazzi!
Nei blog ci sono 776 post!
Avranno sempre da dire
scritto da Polpetta08 il 17/01/2020 alle 22:58 in varie
Io ieri mi sono fidanzata con un mio compagno di classe,lui è bellissimo!
Vabbè a scuola quando lo sono venuti a sapere gli altri mi hanno presa in giro perchè lui è più basso di me

L'unico che no mi ha presa in giro è stato il mio migliore amico amico,anzi,era contentissimo per me e poi è l'unica persona che riesce a farmi calmare e ragionare,lui per me è tutto quello di qui ho bisogno per stare bene,lui e il mio fidanzato,cmq la morale è:
AVRANNO SEMPRE DA DIRE MA L'IMPORTANTE è STARE BENE CON SE STESSI
ciao vi racconto un pò di me!
scritto da IlariaD il 17/01/2020 alle 22:17 in pensieri





MI PRESENTO
scritto da Mati07 il 17/01/2020 alle 14:12 in pensieri
sono matilde e ho 12 anni, mi piace l'arte
e disegnare

non mi piacciono le persone cattive e vanitose
da grande mi piacerebbe fare l'intirior designer

grazie a tutti !!!

Mi presento meglio :)
scritto da Polpetta08 il 16/01/2020 alle 22:22 in varie

Vado alle scuole medie e abito..... beh mi sembra ovvio a casa mia! (non prendetevela è solo un o scherzetto!)
Purtroppo non posso dirvi dove abito ma faremo anche a meno
A me piace la mia vita anche se è piena di litigi ma non fa niente anche perchè si possono risolvere
PASSATE UNA BUONA INFANZIA SENZA DAR CONTO A CHI NON VI SOPPORTA

nuovi arrivati al gomitolo
scritto da Mati07 il 06/01/2020 alle 16:52 in il Gomitolo

per chi è arrivato da poco nelgomitolo

è come una grande famiglia che ti accoglie


spero che sia così per tutti voi

soprattutto per i veterani
grazie

amicizia
scritto da Mati07 il 02/01/2020 alle 11:01 in pensieri



Pensieri...
scritto da chiarettah il 06/12/2019 alle 22:45 in pensieri
Quando sono di fronte a te, non ti vedo davvero. Vedo un volto senz'anima, di pietra, che si sgretola non appena il mio tono s'alza. Io rido, tu mi guardi. Sorrido, tu mi scruti. Abbasso la testa, così sei contento. La tua fissità butta i miei occhi al pavimento e cerco di raccoglierli con le dita, prima che quel tuo ghigno li sciolga. Intanto, nelle mie orbite vuote, cerco di ritornare fra le quelle quattro mura, col cuscino sempre stretto al mio petto. L'abbraccio loro è sempre stato più caldo del tuo: una volta avevi braccia, ora solo ortiche ricoperte di brina.
Mi sono lasciata...
scritto da pulcinaballerin il 03/12/2019 alle 21:02 in amicizia, amore e famiglia

Cerco amici
scritto da Seba3 il 19/08/2019 alle 17:20 in varie
Grzie

Problemi con la vita
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 01/07/2019 alle 00:48 in pensieri
Alla fine ho scelto questo titolo perchè mi piaceva.
Quando ho iniziato la prima elementare non parlavo. Non riuscivo a parlare. Non sapevo che il mio problema si chiamasse "ansia". Sapevo solo che quando ero in mezzo alle persone mi sentivo morire e sentivo il cuore battermi all'impazzata e non sapevo perché. Non dipendeva da me. Mia madre sembrava delusa da me e io mi sentivo in colpa per ciò che stavo provando. Tante volte mi hanno chiesto cosa avessi. Io non lo sapevo.
La psicologa da cui andavo mi sgridava per questo motivo e io mi sentivo ancora peggio. Peccato che non sapessi di dover avere a che fare in futuro con psicologi ancora più incapaci.
Un giorno a scuola mi misi a parlare tranquillamente. Così, dal nulla.. per tutti ero finalmente guarita, ma in realtà il batticuore e quella sensazione erano rimasti ancora, solo che pensavo fossero parte di me.
Gli anni sono passati e nel frattempo ho finto di vivere come tutti i bambini, nonostante alle medie mi prendessero in giro. Poi ho iniziato le superiori. Quando avevo 14 anni mi piaceva un ragazzo, ma lui mi ha rifiutato e ho provato un'emozione così intensa che non saprei spiegarla. Quel giorno mi sono fatta del male e mi sono sentita meglio. Ne avevo bisogno, le mie emozioni erano troppo grandi, e io non ero abbastanza bella e quindi nella mia testa meritavo di essere punita. Non riuscivo a vivere con quel senso di colpa e quella sensazione di vergogna per me stessa, senza prendere "provvedimenti". Era una cosa stupida, era solo una stupida cotta. Ci sono miliardi di ragazzini al mondo, perché farsi del male per uno? E poi ci sono problemi più importanti.
Non lo so, ed è per questo che non ne ho parlato con nessuno: per non sentirmi dire questa frase.
Quell'anno mi venne il primo attacco di ansia: tutto il corpo mi formicolava e non sentivo più al tatto e la vista mi si era annebbiata. Pensavo che avessi qualche problema di salute.
I mesi passano, e nonostante non vedessi più quel ragazzo, continuavo ad autolesionarmi. Più lo facevo, e più ne sentivo l'impulso. Finché ad un certo punto fu quell'impulso a controllare me.
Forse il problema non era quel ragazzo, ma era tutto. Mi odiavo sempre di più, mi vedevo brutta, non vedevo l'ora di poter compiere 18 anni e rifarmi il naso. Avevo ideato un piano per dimagrire il mio viso, perché lo vedevo grosso. Ero ossessionata dall'aspetto fisico.
Non sono mai riuscita a distinguere bene le emozioni che provavo, la chiamavo solo "apatia". Per me vivevo solo in una costante apatia in allerta. Non sapevo se fosse tristezza, ansia, emozione, paura. Sapevo solo di stare male, e calmavo tutto facendomi male. Mi sentivo esattamente come quando piangi e ti senti sfogato.
Avevo assimilato il concetto sbagliato su come fosse giusto sfogare le emozioni e il mio corpo si abituava sempre di più.
Ho continuato per due anni, con pause di alcuni mesi. Più il tempo passava, più l'ansia aumentava. Ogni giorno mi svegliavo con il costante terrore che accadesse qualcosa di brutto e io dovevo stare attenta, io pensavo pensavo pensavo e mi concentravo su una paura, forse inesistente. Poi un giorno mi sono fatta più male del solito e sono svenuta. Da lì ho avuto la risposta che cercavo da 10 anni: disturbo ansioso depressivo.
Non mi faccio più male da tanto tanto tempo. Un paio di mesi fa stavo così male da esserci ricaduta, ma il mio corpo e la mia mente fortunatamente non erano più abituati a sfogare il dolore in quel modo, e mi ha fatto un male assurdo. Non mi ha aiutato per niente, sentivo che era diventato un atteggiamento anormale e un po' ero risollevata, perché voleva dire che stavo guarendo.
È stato davvero brutto ragazzi. Sembra una cosa stupida, molte volte su questo argomento ho sentito dire "non ha senso, si fa solo per attirare l'attenzione, è impossibile sentirsi meglio facendosi del male". So che sembra assurdo pensare che un atto del genere possa essere usato come mezzo di sfogo, ma a volte è così. E io inizialmente, quando la mia famiglia venne a sapere di tutto e mi aiutarono ad uscirne, ho passato dei momenti difficili. Stavo male, mi sentivo vuota e senza emozioni, sentivo il bisogno di farmi del male. Era come se la mia pelle mi chiamasse. Ero sotto il controllo di quello strano bisogno, ero sotto il controllo di un mostro apparentemente più grande di me. Mi sentivo come in astinenza. Ma la soluzione è stata distrarmi, ed è stato in quel momento che ho capito di non essere capitata nella famiglia sbagliata, ma per niente. Mia madre mi ha trasmesso lo stesso coraggio che ha avuto lei e mio fratello ha saputo darmi la comprensione di cui avevo bisogno, perché anche lui c'era passato. Forse l'ansia nella nostra famiglia è genetica.
Non tutti sono aperti a questi discorsi e altri genitori o fratelli mi avrebbero detto che sono viziata, che ho un tetto sopra la testa e del pane ogni giorno e quindi non devo stare male per queste sciocchezze. Le poche persone con cui mi sono confidata hanno detto la stessa cosa. Mi hanno detto "ma non pensarci, l'ansia la crei tu". In realtà non è così, e comprendo queste persone, ma ci dovrebbe essere più apertura mentale. Questi tipi di problemi esistono e non sono solo vizi di adolescenti un po' tristi, altrimenti gli psicologi non esisterebbero. E l'unica cosa che fino a quel momento mi era sembrata sbagliata, si era rivelata in realtà l'unica giusta: la mia famiglia mi ha compreso come mai mi sarei aspettata.
Ora non va tutto bene, anzi, anche mentre sto scrivendo questo post provo molta ansia. Ogni mattina mi sveglio e mi sembra di vedere il nulla assoluto. Non ci capisco più niente. Non so che senso ha tutto questo. Non ha senso. Però comunque non è niente di così invalidante: quando sono fuori casa non ci penso e sto bene.
A volte sono scoppiata a piangere senza alcun motivo e non riuscivo a spiegare che mi sentivo letteralmente distaccata da me stessa e dal mondo a causa dell'ansia, a volte mi sono venuti attacchi di ansia in pubblico e sarei voluta sprofondare. Tante volte ho dovuto dare buca a qualche mio amico perché avevo troppa paura di affrontare una situazione, e preferivo evitarla. Ma ognuno ha i suoi problemi e il mio è questo. Ne ho parlato sia perché stasera provavo la stessa tristezza di cui ho appena parlato, nonostante fosse da tanto che non la sentivo più, e sia perché ho pensato che qualcuno che ha avuto o sta avendo questo tipo di problemi potrà sentirsi capito o meno solo. È importante parlare e non tenersi mai le cose dentro: bisogna chiedere aiuto, quando ne abbiamo bisogno.
Una storia che mi piacerebbe raccontare
scritto da Salvatore il 26/06/2019 alle 18:41 in amicizia, amore e famiglia
Morale della favola: La cattiveria sempre ci avvelena, e anche quando sembra giustificata in realtà non lo è mai!
"Non si può fare il male nemmeno per ottenere il bene" -Don Nereo
Ciao a tutti! Sono Salvatore e questa è una piccola storia che ho scritto basandomi su un'altra che avevo letto tempo fa, spero vi sia piaciuta!


Eccomi
scritto da kia2004 il 04/06/2019 alle 22:25 in pensieri
Sono tornata dopo un bel pò che non tornavo e volevo aggiornarvi su un pò di cose che mi sono successe.
Per prima cosa sono alle superiori,cioè in realtà ho già finito l'anno ma shh

Non pensavo fossero così sinceramente.
Non sono mai stata una che studia molto e infatti alle superiori diciamo che L'ho sentita molto questa cosa.
La classe tutto sommato è bella anche se ogni tanto il litigio scappa eheh
Avrò sicuramente due debiti ma sinceramente di questo preferisco non parlarne ecco

Volevo parlare soprattutto di un periodo che ancora sto cercando di superare. L'anoressia.
Circa 10 mesi fa al mare mi ero promessa di mettermi del tutto in costume solo dopo aver perso almeno una decina di kili.
Quindi insomma niente costume l'estate scorsa...Ma dato che non sapevo controllarmi magari un giorno mangiavo davvero poco e il giorno dopo tornavo a mangiare schifezze.
Quindi i kili persi in quel periodo lì saranno stati massimo due.
Inizio le superiori,nessuno mi ha dato della cicciona o robe del genere, ma comunque nella mia testa è scattato qualcosa che mi ha tenuto la testa impegnata con il cibo ogni secondo di ogni giornata. Mangiavo si e no 400 calorie al giorno e facevo tanto sport,ero sempre più pallida e i miei sempre più preoccupati,dicevano che dimagrivo a vista d'occhio ma io non so come mai non lo vedevo. Persi circa 7 kili ma poi piano piano tornai a mangiare "normalmente (che è nelle virgolette perché a me non piace nulla) piano piano riprendo quasi tutti i kili persi.
Su un social avevo aperto una page dove parlavo di questo con altre ragazze come me,mi sfogati ecc ealla fine non stavo male
Poi arriviamo a un paio di mesi fa.
Tornano tutti quei pensieri. Camminate su Camminate,corse su corse,allenamenti su allenamenti ,persi altri 6 kili,poi altri 3 poi altri 2. Un giorno avevo i campionati regionali scolastici di basket allora sono andata li con la mia squadra della Scuola e dopo la terza partita mi sono ritrovata in ospedale..ero svenuta.
Mi dissero di mangiare di più e mi lasciarono andare a casa che dall'ospedale di quella città era lontana.
Non ascoltai i medici. Svenni ancora,a scuola sta volta. Ho perso altri 5 kili.
Ora tutti mi chiedono se sono a dieta, notano che ho perso peso ma ancora io non lo noto...
Ogni tanto ci penso,non posso rovinarmi l'estate non posso pensare sempre a non mangiare e non godermi le feste con il cibo. Piano piano sento che sto migliorando ma so che ci vorrà ancora molto..
Scusate per il poema ma era da un Po che non mi facevo sentire ecco,e scusate per l'italiano che sicuramente è sbagliato
-marty-

Qual'è il vostro colore preferito?
scritto da Cla il 23/03/2019 alle 18:48 in varie

PS: RISPONDETE IN TANTISSIMIII
Auguri mamma
scritto da CaGnoLoSha il 19/03/2019 alle 14:34 in amicizia, amore e famiglia
ti chiedo scusa, perché in questo momento che stai dormendo mentre io ho l'impressione di star dormendo ormai da troppo tempo pur essendo sveglia, mi rendo conto che oggi non ti ho capita per niente mentre tu ti sei sforzata molto più di quanto potessi per capirmi e di certo anche più di quanto mi sia sforzata io stessa per capirmi. Volevo chiederti scusa perché pensavo che i brutti momenti fossero finiti e invece, forse, non erano neanche iniziati; volevo chiederti scusa, non per non essere una figlia perfetta, ma per non essere una figlia normale; ti chiedo scusa per essere una figlia che a volte si sente annegare dai ricordi così tanto da dimenticare chi è; ma almeno non dimentico mai chi sei tu e questo non accade perché sei mia madre, non accade perché mi hai messo al mondo; ma perché sei la donna che mi ha salvato innumerevoli volte da quel mondo che sembrava volesse divorarmi mostrandomi che, in realtà, a divorarmi era il mio mondo interiore. Tu mi hai salvata da me stessa anche in tutti quei momenti in cui avevo l'illusione di essere io a star salvando te, nella mia innocenza di bambina. Forse infondo ci siamo salvate entrambe e seppur brutto, terrò per sempre salvato nel mio cuore quel passato che sembrerebbe essere solo un ricordo lontano ma che, purtroppo, continua a vivere in me. Non ti ringrazierò mai abbastanza e ti chiedo scusa perché non puoi fare altrettanto con me. Ti dico grazie perché ci sei sempre stata e anche quando non ci sei stata affatto perché anche tu hai i tuoi difetti e le tue distrazioni, hai continuato lo stesso ad amarmi, e quell'amore è continuato ad arrivarmi riuscendo anche a guarirmi.
Auguri a te mamma, che mi hai fatto anche da papà!


Bau!
Tanto anche se perdo non mi perdo niente
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 08/02/2019 alle 19:15 in pensieri
Questa volta, il mare, ce l'ho per davvero
E non affondo più nella profondità di quelle onde che ad ogni sguardo s'innalzano sempre di più
Questa volta, quello sguardo, mi fa da salvagente.
Questa volta non credo più in niente.
Cammino spaesata tra la gente non spaesata, spostata dai dolori e sposata dalla vita, pestata dall'acqua leggiadra che a me pesta il viso,
mentre faccio un sorriso
E alla gola ho un nodo strettissimo
E nelle mani ho delle forbici
E nei miei occhi si intravede il riflesso di un riflesso sframmentato allo specchio
Il vostro mondo è pieno di stelle e di pianeti così diversi tra di loro e così diversi da me da aver paura di avvicinarmici
Il vostro sole è così diverso che, se lo toccassi, avrei paura di bruciarmi
Eppure lo rincorro così tanto quel sole
Tu sei diverso da me
Forse è più una giustificazione per non affrontare il senso di colpa
E allo stesso tempo mentre rimango catturata dalla bellezza di un tramonto penso che forse dovrei vivere per davvero e smetterla di vivere così, che tanto non mi perdo niente anche se tentando di vincere perdo davvero
A volte mi proietto negli altri e non vedo niente
Volevo solo essere amata
Sì, questa l'ho già sentita
A volte gli altri non vedono niente in me
Forse perché non c'è niente
E mi chiedo ma perché non mi chiedi di più?
Non ti interessa entrare nel mio mondo? Sapere che cos'ho? Non ti interessa sapere quali sono i pensieri più profondi che mi trascinano sempre verso il fondo facendomi preoccupare di non poter più risalire a galla? Non ti interessa, davvero, sapere come sto?
Ti interessa essere amici ma non ti interessa essermi amico?
Non mi serve a niente sentirmi dire quanto io sia fantastica
Io ho bisogno di un manuale d'istruzioni per la vita
E mi sento abbandonata
Come faccio
Qual è il senso di tutto
Stavo male ma mi sono scordata perché
Tanto non mi perdo niente anche se tentando di vincere perdo davvero
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