Fiabe e racconti

Storia di un Gomitolo

"L'Incontro"
(La fiducia di don Armando)

capitolo 11

Racconto scritto in questi anni dai fili del Gomitolo

Questa è la storia del Gomitolo proposta come racconto, per condividere i momenti belli e quelli brutti, le soddisfazioni e gli errori, e crescere tutti insieme.

Fra i propositi alla base del Gomitolo c'era e c'è quello di "andare oltre" il video, portare i nostri contenuti a chi non naviga, e sono tanti fra bambini poveri, bimbi in situazioni particolari, in ospedale, ecc.

Per questo abbiamo reso tutti i materiali del sito (articoli, racconti, ecc) liberamente copiabili, a patto di citare la fonte e non venderli. Volevamo che un insegnante potesse stamparli e portarli a scuola, un ragazzo potesse copiarli ad amici e cugini, e che magari arrivassero in un reparto di pediatria o in un campo rom.

Per concretizzare questa idea a un certo punto del 2013 si pensò di fare un "Giornalino del Gomitolo". Quattro facciate A4 con articoli tratti dal sito, una fiaba, un disegno da colorare, ecc. Ics usò l'esperienza accumulata con il foglio della sua parrocchia e, in occasione del compleanno del Gomitolo, nacque il primo numero, che fu stampato e passato ad amici e conoscenti, medici per le sale d'attesa, barbieri, ecc.

In quel numero c'era anche l'articolo per chi comincia le medie (prima parte di una serie che oggi va dall'asilo fino all'università), così a settembre, tempo di ritorno a scuola, a ics venne un'idea folle. Una sera alle 20 e 30 chiamò il suo amico e punto di riferimento don Armando, che pubblica "L'Incontro", un settimanale gratuito da oltre 5000 copie, e gli disse così (non senza una certa emozione!):

- "Buonasera don Armando, posso rubarle due minuti?"
- "Anche una vita intera!"
- "Devo farle una proposta..."
- [...]
- "...e se vogliamo uscire per l'inizio delle scuole, va fatto subito..."
- "Per me va benissimo!"

Ebbene sì, ics (che fuori dal Gomitolo chiamano anche Gabriele) aveva proposto a un sacerdote ottantacinquenne di allegare al suo settimanale "di formazione ed educazione cristiana" un giornalino tratto da un "sito web", oggetto misterioso per don Armando, che però si fidava di quello che spesso aveva definito "il mio consulente informatico".

E così, con l'indispensabile contributo degli impaginatori del giornale di don Armando, degli stampatori e delle signore che poi piegano i fogli, tutte persone sopra gli ottanta, nelle edicole, nelle case, nei negozi, negli ospedali, negli uffici e nelle chiese di Venezia, Mestre e provincia arrivò questo giornalino con cose utili per i bambini, i ragazzi ma anche genitori e nonni, che se non avevano nipoti potevano per un momento tornare bambini. L'amica del Gomitolo Lucia Trevisiol (fra l'altro sorella di don Armando) poi fece arrivare il giornalino fino alla sala giochi della pediatria dell'ospedale di Mestre.

E un altro sogno era realizzato...

"Armanda Capeder"
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