Fiabe e racconti

Pierino angelo elettricista - L'angioletto elettricista

Racconto scritto da don Nereo

L'ho incontrato e conosciuto quasi per sbaglio, una sera mentre, a tarda ora, percorrevo il viale per chiudere il cancello.

"Ehi, ragazzino, cosa fai a quest'ora qui da solo? Non ti sarai perso?"
"Beh, sì; mi capita ogni tanto, anche perché noi siamo abituati a molta luce e poi... sono sbadato. Per questo mi chiamano Pierino. Sono in ritardo e devo trasportare una luce in Cielo". Al mio stupore, spiegò che era un angelo elettricista, cioè che trasferiva le luci delle anime dalla terra al Paradiso.
"Perché, vedi - mi raccontava - : ogni persona ha la sua lampadina che fa più o meno luce, secondo la sua bontà. Il mondo viene illuminato da queste luci che gli uomini non notano facilmente perché esse non si vedono con gli occhi del corpo. Eppure sono quelle luci che guidano i passi delle anime verso la felicità". "Ma le anime dove accendono la loro lampadina?"
"Nel mondo Gesù con il suo amore ha costruito un grande impianto elettrico con un posto per la lampadina di ognuno. Poi, con la sua Morte e Risurrezione, ha dato corrente elettrica a tutti i fili e ha acceso una potente lampada. Illuminati da questa sua luce, gli Apostoli hanno visto dove avvitare la propria lampadina; altri, con la loro luce, hanno visto chiaro e acceso... hai capito?"
"Allora il mondo è tutto illuminato!"
"Magari! Alcuni non avvitano mai la loro lampadina; altri ce l'hanno tanto debole che appena si vede perché è scarsa la loro bontà; altri la accendono, ma poi la bruciano con le loro cattiverie. Qualcuno la accende solo alla fine della vita."
"Peccato!"
"Peccato davvero. Sai quanta luce di bontà ci potrebbe essere nel mondo? E poi in Paradiso? Lassù, nell'impianto generale di Dio, c'è tanta luce perché vengono riunite tutte le buone lampade, di tutte le grandezze, e là non si bruciano più. Ma sono molte anche le lampade non accese dagli egoisti e che raccogliamo sulla terra. Queste le buttiamo giù in una cisterna senza fondo, buia e fredda".

Rimasi pensoso; poi dissi, quasi sottovoce:
"Come deve essere luminoso il Paradiso e come potrebbe esserlo anche la terra!" Ma Pierino angelo elettricista non mi sentì perché stava già sgambettando verso l'ospedale dove una lampada lo attendeva per essere avvitata in Paradiso. Gli gridai dietro:
"Pierino, le nostre strade sono luminose?"
"Devi guardare con il cuore e con l'animo", mi rispose girandosi un istante e sorridendo.
"E il prossimo anno saranno più luminose?"
"Questo lo devi chiedere a te stesso e ai tuoi amici di qui, perché il mio Signore vi ha fatti liberi". Mentre spariva nell'ombra della notte lo sentii ancora:
"Ricorda: si può essere buoni..., di più... sempre un pochino di più!"

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