Fiabe e racconti

Pierino angelo elettricista - Il bagaglio

Racconto scritto da don Nereo

Ciao, amichetti. Questa me l'ha raccontata il mio angioletto elettricista; ve lo ricordate?

Dunque! Un uomo anzianotto sentì suonare alla sua porta. Aprì: era la Morte giunta a portarlo via.

Gli disse: «Presto, prendi il tuo bagaglio e andiamo: È finito il tuo tempo».
«Quale bagaglio?» chiese l'uomo.
«Quello delle tue opere buone», rispose la Morte.

L'uomo rovistò qua e là; racimolò quel poco, molto poco, che trovò. Gli stava in una mano.
«Tutto qui? - disse la Morte - Non hai fatto niente di meglio? Non hai voluto bene ai tuoi parenti, aiutato qualche vicino povero, dato del tempo a qualche anziano che aveva bisogno di sfogarsi e raccontarti della sua vita, corretto con affetto qualche ragazzo maleducato per la strada, pregato almeno un pochino ogni giorno...?»

Quell'uomo, un po' confuso, obiettò:
«Sai, avevo sempre tante cose da fare...»
«Sì, sempre le tue cose... Ho paura, mio caro, che questo poco non ti basterà. Andiamo!»

Arrivarono alla porta del Paradiso. San Pietro osservò, esaminò, valutò e concluse:
«Eh no! Non ci siamo proprio. Quindi qua non c'è posto per te»
«San Pietro, abbia un po' di pazienza. Mi dia qualche giorno e vedrò di rimediare» riprese l'uomo.
E san Pietro: «Per questo devi aggiustarti con la Morte». E lei:
«Niente da fare, mio caro. Ho ordini tassativi dal Padreterno».
«Almeno un giorno... qualche ora...»
«E tu pensi di raddrizzare tutta una vita in qualche ora? Niente da fare!»

Il pover'uomo tremava, sudava freddo, balbettava, ma non ci fu verso di convincere né San Pietro né la Morte. E così quell'uomo... si svegliò, spaventato e sudato.

Amici, pensate che abbia sprecato il tempo da quel giorno? Nemmeno un minuto: impegnato ad amare, aiutare tutti, pregare e fare bene tutte le cose che la vita gli presentava.

Ogni mattina, svegliandosi, pensava e ringraziava Dio delle possibilità che aveva di aumentare il suo bagaglio per quando la Morte sarebbe giunta davvero.

Il mio angioletto mi fece un largo sorriso, mi strizzò l'occhio e mi disse:
«Hai capito?»

Non avevo parole; gli feci «Sì» con il capo. Se ne andò velocemente ridendo.

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