L'angolo della scuola

Le proposizioni relative proprie e quelle improprie

#5845 Il 02/12/2015 Lorenzo di 13 anni ha scritto:
Vorrei sapere come faccio a distinguere le proposizioni relative proprie da quelle improprie
grazie
Lorenzo

La mia risposta:

Ciao Lorenzo!
Cominciamo col capire cos'è la relativa propria: serve ad aggiungere informazioni su un elemento della reggente ed è contraddistinta dalle congiunzioni che la introducono, cioè pronomi relativi, come che, il/la quale, cui, dove, oppure i cosiddetti pronomi misti, ad esempio chi, chiunque, dovunque.

Facciamo qualche esempio di relativa propria:
- Oggi vado a casa di Luisa, la quale è una mia cara amica.
- La Spagna, che si trova più a ovest dell'Italia, è in Europa.
- Possiamo andare dovunque tu voglia.

A volte, per esprimere la forma implicita, si possono trovare anche altre congiunzioni subordinanti come a o da, o anche senza nessuna introduzione, come in questi esempi:
- Federica è la prima a consegnare il compito. ---> potresti trasformarla in "che ha consegnato il compito": non è introdotta in questo caso da un pronome relativo come al solito, però ha lo stesso significato e potresti comunque sostituire un pronome relativo alla congiunzione "a" come abbiamo fatto. Inoltre fornisce maggiori informazioni su un elemento della reggente, quindi rientra perfettamente nella definizione.
- Questo è un libro comprato da Roma.  ---> "che è stato comprato da Roma", stesso ragionamento di prima.

Passiamo ora alla relativa impropria, invece: è un tipo particolare di relativa che ha qualcosa in più, cioè dà una sfumatura in più. La relativa impropria non solo aggiunge informazioni su un elemento della reggente come quella propria, ma inoltre ha anche un altro valore, un'altra sfumatura di informazione.
La relativa impropria può avere valore:
1) finale;
2) causale;
3) consecutivo;
4) temporale;
5) concessivo;
6) condizionale.
Ti ricordano qualcosa questi valori? Sono le stesse informazioni che esprimono altre subordinate: infatti esiste una subordinata finale, una causale, una consecutiva, una temporale, una concessiva e una condizionale. La relativa impropria non solo è una relativa, ma è un po' come se fosse anche una di queste subordinate. Solo che invece di dire "è una temporale ma è anche una relativa" si dice "è una relativa impropria con valore temporale".
Qual è la differenza fra una vera causale e una relativa impropria con valore causale, ad esempio, allora? Beh, le relative improprie presentano comunque tutte le caratteristiche delle relative proprie che ti ho detto prima, che ti ha spiegato la/il tua/tuo insegnante, quindi sono introdotte dalle stesse congiunzioni, dai pronomi relativi ecc ecc. In più, hanno anche questo particolare valore causale, in questo caso. Una proposizione causale, invece, non ha le stesse caratteristiche di una relativa impropria, ad esempio non è introdotta da pronomi relativi: è come se una proposizione causale fosse molto generale e più semplice, invece una relativa impropria con valore causale è non solo una causale, ma anche qualcosa in più, e quindi più specifica.

Ti dico anche un'altra cosa che può aiutarti a distinguerle: le relative improprie sono TUTTE esplicite, quindi se vedi una relativa in forma implicita sicuramente non è impropria!

Vogliamo provare a fare qualche esempio di distinzione fra relative proprie e relative improprie, e capirne anche il valore?
1) La signora chiamò dei poliziotti che tenessero sotto controllo la casa. ---> sicuramente è una relativa perché c'è il pronome relativo; in questo caso possiamo chiederci, perché la signora chiamò dei poliziotti? Aveva uno scopo? Aveva un fine? Era perché loro tenessero sotto controllo la casa: era il suo fine. Quindi possiamo dedurre che è una relativa impropria con valore finale.
2) Ho incontrato Giovanni, che è davvero simpatico. ---> è una relativa perché c'è il pronome relativo. Non può avere valore causale perché il fatto che sia simpatico non è il motivo per cui l'ho incontrato, l'ho incontrato per strada senza programmarlo, e quindi neanche finale; non può avere valore temporale perché non ha nulla a che fare col tempo; nemmeno concessivo perché il significato non è "nonostante sia davvero simpatico"; neanche consecutivo perché non possiamo sostituire con "tale che sia davvero simpatico"; e nemmeno condizionale perché non implica alcuna condizione. Però ci dà delle informazioni su Giovanni. Direi proprio che è una relativa propria.
3) Ho visto Maria che stava correndo verso la stazione. ---> in questo caso è più semplice: Maria stava correndo, stava compiendo l'azione di correre MENTRE l'ho vista, dà un'idea di tempo, specifica il momento in cui l'ho vista e cosa stava facendo in quel momento. Quindi ha valore temporale: impropria con valore temporale.
4) Laura è d'accordo con Alberto, che vuole giocare a tennis. ---> Laura è d'accordo con Alberto, ma ci sarà un motivo, no? Perché è d'accordo con Alberto? Proprio perché vuole giocare a tennis, come vuole anche lei. E' la causa del suo essere d'accordo. Quindi è una relativa impropria con valore causale.

Spero di esserti stata d'aiuto. Fammi sapere se ora hai meno difficoltà.
Ciao!

Delia

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