Il Gomitolo


Fiabe e racconti

A magic school

Non un addio ma un arrivederci

capitolo 6 - 2/11/2013

Racconto scritto e illustrato da Chiara

Oggi non racconto io ma Francy, una delle nostre protagoniste. Racconterà lei dal suo punto di vista, buon divertimento!

La sveglia suona, apro gli occhi e li richiudo.
Vorrei dormire ma non posso. Scendo dal letto, metto le ciabatte, vado in bagno e mi pettino i capelli. La mattina li devo spazzolare, la notte si annodano tutti, anche se sono lisci.
Vado in cucina e vedo mia mamma che cucina: oggi uova col bacon, evviva :( !
Mi piace fare colazione ma non mi piace iniziare col salato perché poi a pranzo non mangio nulla.
Sembra che oggi tutto vada a rilento, di solito quando faccio colazione mancano venti minuti all'autobus, invece oggi ne mancano quaranta.
Oddio, quaranta minuti mi fanno comodo, guardo il tg, ripeto le materie da portare.
Ecco, vedo l'autobus, salgo.

Come al solito è pieno di carte e gomme da masticare ovunque, ammetto che qualche gomma l'ho appiccicata pure io ma una volta sola però, eh.
Comunque i sedili sono comodi e l'ambiente è accogliente.
Qui sopra viene gente di ogni provenienza e cultura: qui ho conosciuto una ragazza musulmana che ora è una mia cara amica.
Non sale sempre su questo autobus, però almeno una volta a settimana la vedo.
Oggi non c'è però, vabbè, stare da sola non mi dispiace, tanto il tragitto non è lungo.
Ecco, vedo la scuola, sono in anticipo di dieci minuti.

Entro, la scuola è ancora deserta.
Vado in classe, sistemo il materiale e mi siedo. La classe quando è vuota è vittima di un silenzio tombale. Così prendo la matita, e disegno una faccina sul muro.
Ecco il mio nuovo amico muro, è simpatico, ti da sempre ragione :)
Suona la campanella, la classe si riempe di un mare di ragazzi e ragazze, vedo entrare Dely e Lau.
Dely scioglie i suoi lunghi capelli biondi, invece Lau li ordina con una forcina color azzurro.
- "Avete visto? Oggi non viene la prof. di mate, saltiamo la verifica!", dice Lau.
- "Però sai che oggi c'è il prof. di tecnica, prepara le squadrette Lau!"", dice Delia.
- "Io non sopporto quel prof., abbassa la nostra autostima!", dico io.
E parliamo e parliamo e parliamo...
Oggi Sofy e Cagny sono al corso di ginnastica mattutina quindi restano un ora in più a scuola.
Invece io devo andare al Club di lettura.

Tutto nella nostra scuola è scandito da rigidi orari, non si fa mai un minuto di ritardo.
Ogni cosa è programmata, se il compagno si sente male, si chiamano i genitori subito e se non arrivano si mette il compagno in infermeria e segue la lezione da lì con una piccola tv.
Sembra un collegio militare, però è fighissimo.
E' pubblica, ma ti offre tantissime opportunità di svago (sono a pagamento ma non si paga tanto, anzi, poco rispetto ai servizi offerti).
Per esempio, ci sono i Club di ginnastica, di disegno, di teatro, di cucina, di make-up, di moda,...
Poi la mensa non è male, anzi. Certe volte amo il cibo che fanno.
Ogni giorno ti propongono 4 menù a scelta, ed è fighissimo, poi il cibo è caldo e delizioso.
Si possono fare i compiti lì, si possono fare attività di svago.
C'è il campo da calcio, quello di atletica, la palestra al coperto, un grande teatro affrescato, tantissimi laboratori, un parco tutto per noi, la piscina, un cinema con 5 sale diverse, il bar, il ristorante, il dormitorio, la sala tv, la sala giochi (non giochi d'azzardo), e taaaaaaaaaaaaaaanto altro.
Poi non manca mai la carta igienica, questo fa proprio la differenza.
E' una bellissima scuola, certe volte torno alle 8 di sera di casa, perché mi diverto più lì che non a casa mia!

A proposito, l'anno prossimo vado a vivere nei dormitori, insieme a Sofy, Cagny, Lau e Dely.
E' stata una nostra scelta, perché dall'anno prossimo gli studi s'intensificheranno e pensiamo che vivere nei dormitori sia la scelta migliore.
Oddio, sapere che andrò a vivere da sola mi elettrizza, perché potrò gestire la mia vita, potrò vivere esperienze indimenticabili.
Ovviamente, chiameremo sempre i nostri genitori e li andremo a trovare una volta a settimana.

- "Signorina Francy! Sta seguendo?"
Ecco la voce del supplente di matematica, mentre pensavo alla mia vita nei dormitori, mi deve rompere per forza.
Bah, i misteri della vita.
Comunque il supplente non ci ha fatto fare nulla, ci ha solo spiegato cose che abbiamo già fatto, poi ci ha dato degli esercizi e se ne è andato.
Fiuuuuu, non ce la facevo più con quello lì.
Ora c'è storia, che nooooooooooooooooooooooia...

...Dopo un po' di tempo...

Ora c'è la mensa, vediamo cosa c'è di buono...
Mmlmlmlml, vedo il 3° menù: pasta al sugo, polpette e patatine, insalata e gelato.
La mensa ha un costo, cioè, paghi a seconda di quanto usi la mensa: se la usi tanto la paghi una volta al mese, se la usi poco (perché fai rientro oppure porti il pranzo da casa) paghi singolarmente ogni pasto che fai.
Se vai al dormitorio è obbligatorio mangiare in mensa.

Chiudendo la parentesi, vedo Cagny e Sofy stremate.
- "Fra, l'allenamento è stato durissimo, ho le gambe molli", dice Cagny.
- " Ma credevi di andare a dormire?", dico io scherzosamente.
- "Però Fra, vedi come siamo ridotte, tra l'altro abbiamo l'ora di recupero di matematica."
- "Sofy, puoi anche non farla, il supplente non ha spiegato nulla. Al massimo puoi ripetere qualcosa", le dico io.
Divoriamo il pranzo in un attimo, andiamo al bar.
Vedo Dely e Lau che vanno nell'aula di canto.
Dovete sapere che loro fanno parte del coro della scuola, tre volte a settimana frequentano il corso professionale di canto.

- "Ehi, sono andata in segreteria, ho visto che potremmo andare nella stessa camera tutte e cinque nel dormitorio, solo se prenotiamo adesso però", dice Dely preoccupata.
Mi si raggela il sangue: noi pensavamo che la nostra prenotazione per il dormitorio valesse per l'anno prossimo, mmmm, managgia a noi.
Ora come faccio? Non voglio lasciare mamma e papà in questo periodo, non voglio che si rattristino per la mia partenza anticipata.
All'improvviso vedo Save, e mi si illumina il cervello!
- "SAVEEEEEEEEEEEE!", grido io come una pazza in corridoio, tutti mi guardano perplessi.
- "Fra, tutto bene?", mi dice Save imbarazzato.
- "Save, tu vivi nei dormitori da un anno, come hai fatto a metterti d'accordo con i tuoi? Sapevi che se prenotavi quest'anno dovevi andare a vivere nei dormitori quest'anno?"
- "No, non lo sapevo e comunque, con i miei ho trovato un accordo, anzi, dovrebbero sapere che tu quest'anno andrai nei dormitori attraverso una lettera che dovrebbe arrivare a casa."
- "Va bene, grazie."
- "Prego, ciao!"
- "Ciao!

In effetti, i miei mi chiedevano spesso quando sarei andata via.
Mi sento in colpa, li ho fatti angosciare perché non avevo visto quella lettera e non sapevo che quest'anno e non l'anno prossimo sarei andata via.

La rabbia mi assale, perché sono così stupida?
No, non sono stupida, sono stata mal informata, non sapevo nulla di questo.
Anche le migliori scuole, quando ti danno un modulo, mettono sempre in piccolissimo le cose più importanti e così ci sono le brutte sorprese.
Bene, e ora, non resta che parlarne con i miei. Cosa potrei fare a questo punto?

Dopo l'ora nel Club di lettura esco da scuola.
Scrivo in un messaggio a Lau che sono pronta per dire tutto ai miei.
Già mi vedo, con la valigia in mano e con una fitta al cuore: lasciare i genitori non è bello.
Anche se sono a un isolato di distanza da casa, è comunque tanto per me.

Ecco casa, mi scende una lacrima che ricaccio subito, e mi viene un groppo alla gola.
Apro la porta, vedo mia mamma che sorseggia il tè e mio padre che legge il giornale.
Sento il tipico odore di fragole che si sparge in casa.
Non lo sentirò più così spesso, sentirò l'odore dei libri e delle rose tipico della mia scuola.
- "Tesoro, so cosa devi dirci...", dice mia madre stranamente tranquilla,
- "Sì, mi sento malissimo, non so come ho fatto a non vedere quella frase sul modulo", dico io.
- "Amore, non piangere. Noi per te ci saremo sempre, la distanza forse non ci farà vedere spesso, non ti daremo tutti gli abbracci e tutti i baci che vorremo, ma ricordati che il nostro amore per te non cambia e non cambierà", dice mio padre.
Piango abbracciando mia madre e mio padre. Però sanno che io voglio andare lì, vogliono che continui gli studi, vogliono solo il mio bene.
- "Vai a preparare le valigie, domani è il gran giorno.", dicono i miei.

Salgo in camera, la guardo un'ultima volta.
E' azzurra con le margherite e le violette, la testata del letto è a forma di cuore, è fatta di legno e vi è inciso il mio nome: Francesca.
Vedo le foto sulle mensole, ci sono i miei genitori in ogni foto, sono legatissima a loro, lasciarli è un vero dispiacere.
Ma io li voglio rendere felici, loro sono contenti che io continui gli studi e stia con i miei amici.
Preparo la valigia, mangio un panino e vado a letto.
Arrivano 4 messaggi.
- Delia: "Domani è il gran giorno! Dobbiamo essere perfette, chissà come sarà la nostra camera!"
- Lau: "Oddio, tremo dall'emozioneeeeeee! Domani ci sarà la svolta della nostra vita!"
- Sofy: "Chissà come sarà vivere nella scuola! Magari potremmo andare in aula a mezzanotte!"
- Cagny: "Faremo le esperienze più belle della nostra vita! Voi siete pronte per domani?"

Tutte confermano, e io rispondo così:
- "Sì, sono pronta!"

Nota dell'autrice: ragazziiiiiiii! Vi piace lo stile del nuovo capitolo? Mi è piaciuto un sacco scrivere in prima persona, e a voi? Aspetto le vostre opinioni! Vi voglio bene!

Chiara

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