Fiabe e racconti

Pierino angelo elettricista - Pierino angelo birichino

Racconto scritto da don Nereo

Il mio amico Pierino angelo elettricista è venuto a farmi visita durante la giornata; cosa strana perché in genere viene sempre alla sera. Io sto lavorando. Lo guardo, sorpreso: è scintillante, irrequieto e saltella dalla gioia.

Gli dico:
«Che ti succede? Non stai più nella pelle per la voglia di raccontare. Sentiamo!»

Non aspetta altro e parte in quarta. Ieri sera è morto un brav'uomo e lui lo ha accompagnato in Paradiso. Superato l'esame da San Pietro, appena sufficiente, lo accompagna avanti verso il suo posto per accendere la sua lampada. E va avanti, avanti... mentre quel tale si guarda attorno stupito. Finalmente tra i grandi santi si ferma, prende dai suoi attrezzi un attacco a T per lampadine, lo aggancia a uno di un gran santo e soddisfatto vi avvita la nuova lampadina. Saluta l'accompagnato e se ne va, mentre costui comincia a fare la conoscenza di quei grandi personaggi.

Però, l'indomani il nostro Pierino viene chiamato da Dio Padre, il quale gli dice:
«Pierino caro, cosa hai combinato? Alcuni santi mi hanno detto che hai accompagnato tra loro un tale... fuori grado. Sono andato a vedere e a salutarlo e in realtà, con il giochetto delle doppie luci, tu...
Dimmi: come mai questa stranezza?»
«Caro Padre, vedi, quel tale, anni fa, ha avuto un grosso problema e il suo angelo custode ha chiesto anche il mio aiuto e insieme ce l'abbiamo fatta. Questo brav'uomo ha concluso che non sarebbe bastato l'aiuto del suo angelo, ma che ce ne occorrevano certo di più per salvarlo. E da quel giorno ha sempre pregato mattina e sera anche me e tutti gli angeli custodi. Non ti pare un buon motivo per premiarlo?»

Dio Padre si poggia allo schienale del trono, silenzioso per un attimo, mentre tanti angeli e santi aspettano ansiosi la risposta.

Finalmente Dio fa un sorrisetto divertito e quasi birichino a Pierino e gli dice:
«Mmm... purché non diventi un'abitudine. Ci vuole giustizia, ma è certo che in amore non si esagera mai!»

Pierino, per la gioia salta sulle ginocchia di Dio Padre che sorride, gli fa una carezza coccolosa e gli dà un baciotto sulla testolina. Attorno c'è una sonora risata.

Poi il mio angioletto corre ed è qui che, tutto emozionato, conclude il racconto.

Ma ecco un'ombra sul suo viso.
«Che c'è ora? - gli dico - non sei più così contento?»

Mi risponde:
«Sì, però... Ecco, mi piacerebbe che anche il mio protetto mi ricordasse di più.»

Io, abbastanza coinvolto dal racconto fattomi, gli dico con convinzione:
«Si può sapere chi è?»
E lui, abbassando lo sguardo mi fa:
«Tu!»

Segue un lungo e imbarazzato silenzio, mentre io divento rosso, viola, bianco, verde... un arcobaleno di vergogna e dispiacere. Poi lui aggiunge solo:
«Perché credi che abbia chiesto il permesso di venirti a far visita spesso?».

Da quel giorno, almeno mattina e sera parlo con il mio amico e concludo dicendogli:
PIERINO,
ANGELO DI DIO CHE SEI IL MIO CUSTODE,
ILLUMINA, CUSTODISCI, REGGI E GOVERNA ME,
PERCHÉ TI FUI AFFIDATO DALLA BONTÀ DI PAPÀ.
AMEN

Ogni volta, anche se non lo vedo, sento la sua mano sulla mia spalla.

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