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Malala Yousafzai

Una ragazza che cerca di cambiare il mondo in meglio grazie all'istruzione!

Articolo a cura di

Malala Yousafzai

Ci sono tanti miti nel mondo moderno: quelli del cinema, quelli dello sport, della tv...
Oggi però vi parlo del mio, che non è assolutamente un mito del mondo dello spettacolo ma è una ragazza che cerca di cambiare il mondo in meglio.

Il suo nome è Malala Yousafzai ed è una ragazza pachistana di sedici anni che cerca di affermare in tutto il mondo il diritto all'istruzione.

Malala è nata a Mingora il 12 luglio 1997.
Ha iniziato a farsi notare all'età di undici anni curando un blog in cui raccontava cosa facevano i talebani pakistani nella sua città, che controllano militarmente.

Le donne li non hanno diritti, non possono studiare, vengono uccise se escono senza il velo oppure se non rispettano la shari'a, la legge islamica. I talebani infatti interpretano in modo duro e restrittivo la religione islamica e negano alle persone, soprattutto alle donne, molti diritti che da noi sono considerati normali.

Dovete sapere che i talebani non vogliono che ci sia istruzione perché la gente andando a scuola impara a conoscere i propri diritti e doveri, capisce che i talebani sono dei fanatici integralisti e quindi si ribella loro.
I talebani quindi sfruttano la popolazione che non va a scuola perché possono manipolarla a proprio piacimento, proprio perché queste persone non conoscono i propri diritti e altro all'infuori delle regole talebane.

Malala cerca di far cadere questa barriera all'istruzione che i talebani hanno creato e di cui risentono sopratutto le donne.

L'ingiustizia verso le donne però non è limitata al Pakistan ed ai paesi dove è forte la presenza di talebani o islamici integralisti!

Le donne vengono spesso discriminate e sono vittime di violenze anche in occidente. Per esempio in Italia è purtroppo diffuso il femminicidio, cioè l'omicidio di una donna da parte di un uomo, magari il suo ex che si sente in diritto di disporre della sua vita.

Nei paesi in via di sviluppo e nei paesi poveri la donna può essere privata di tutti i diritti o violentata oppure costretta a lavorare come cameriera anche a pochi anni oppure a sposarsi in tenerissima età per gli interessi delle famiglie.
Anche in questo caso l'istruzione e la possibilità di conoscere ed esercitare i propri diritti eviterebbero tanti dolori!

Tornando a Malala, credo abbiate capito cosa vuole fare: affermare i diritti civili e i diritti all'istruzione delle donne nel suo paese e nel mondo. Per questo suo impegno è diventata una nemica dei talebani che l'hanno definita "il simbolo degli infedeli e dell'oscenità" e il 9 ottobre del 2012 hanno cercato di ucciderla sparandole vari colpi di pistola alla testa e al collo. E' stata curata prima in Pakistan e poi trasferita in Inghilterra a Birmingham dove l'hanno salvata e curata fino alla dimissione a gennaio 2013. A marzo dello stesso anno è tornata a Birmingham per andare in una scuola femminile.

Il 1° febbraio 2013 è stata candidata per il Premio Nobel per la pace ed è stata la candidata più giovane della storia del premio.

Il 12 luglio 2013, proprio nel giorno del suo sedicesimo compleanno, ha tenuto un discorso alle Nazioni Unite indossando lo scialle appartenuto a Benzair Bhutto, ex-primo ministro pachistano assassinata nel 2007. Ha iniziato così:
"Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. I talebani non mi ridurranno mai al silenzio e non uccideranno i miei sogni".

Il 10 ottobre 2013 ha vinto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero.

Un anno dopo, il 10 ottobre 2014, a Malala Yousafzai è stato conferito il Premio Nobel per la pace a pari merito con l'attivista indiano Kailash Satyarthi, anch'egli impegnato per i minori, in particolare contro il lavoro minorile in India.

Sappiate che oggi molti bamibini nel mondo non possono andare a scuola perché gli adulti non vogliono, per le guerre sempre dei grandi oppure perché mancano i soldi per costruire le scuole. Questi bambini rimangono analfabeti, non conoscono i loro diritti, vengono insomma PRIVATI di uno dei diritti più importanti: quello dell'istruzione.

Forse non a tutti piace andare a scuola, ma il vantaggio di sapere si apprezza crescendo e impedendo agli altri di approfittare della propria ignoranza!

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