Questioni e dubbi religiosi

Domanda

#77 Il 05/01/2012 fogny di 17 anni ha scritto:
Ciao Don Nerry (posso chiamarti così vero? ç_ç), leggendo alcune delle ultime domande che sono state fatte ho avuto modo di riflettere.

Premetto che io non professo la religione cattolica; però, se io fossi un cristiano, non arriverei a mettere in dubbio la mia fede per dio quando le cose non mi vanno così bene.

Mi spiego meglio: penso che quando una persona decide di aprire il suo cuore a dio (ma questo succede secondo me anche con i propri amici o parenti acquisiti) dobbiamo aprirlo sia per quando ci sarà del bene sia del male.

Che senso ha amare un dio e poi pensare che egli non ci ama, mettere in dubbio la nostra fede quando ci sono le avversità? A volte penso che gli uomini anche se cristiani non abbiano imparato ad amare dio come lo amava Gesù (o almeno per chi crede): anche lui ha avuto momenti di esitazione è vero, ma è sempre stato capace di amare suo padre.

A volte mi sembra che invece i fedeli amino dio a convenienza e non abbiano un cuore capace di amare incodizionatamente...

Io, se fossi cristiana, avendo riposto la mia fede in dio e avendo deciso di amarlo, non metterei tutto in discussione solo perchè mi capitano delle disgrazie. Anzi, penso che proprio durante le disgrazie (che non sono altro delle prove di fede evidentemente) possa dimostrare se credo realmente.

Tu cosa ne pensi? Sono così fuori strada io?

La mia risposta:

Ciao, cara Fogny. Hai perfettamente ragione. Ci può essere un "però" fatto specialmente di emotività. Quando uno pensa che la vita e gli avvenimenti gli arrivano da Dio e questi avvenimenti gli vanno storti, beh, è tentato di pensare che Dio lo sta trattando male, ti pare? Certo, una fede matura capisce la situazione umana e non rinnega Dio; al massimo lo prega perchè le cose migliorino o almeno per saperle accettare e superare; e fa bene.
  Ma chi ha la fede così matura? Certamente per un giovane è difficile ed è difficile anche per tanti cosiddetti cristiani adulti che non sono mai veramente cresciuti tanto da capire e sentire che Dio è fonte e parte essenziale della loro vita. Allora solo si dirà come san Paolo:
"Io credo che nè vita, nè morte,..nè alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio..." (lettera ai Romani, 8, 31-39)   Leggilo: è un brano bellissimo e dà un senso di speranza incredibile per la vita presente e specialmente per quella futura che sarà eterna. Cara Fogny, ti auguro di fare presto anche tu questo cammino di incontro con nostro Padre-Madre.   Ciao!

don Nereo