Questioni e dubbi religiosi

Domanda

#205 Il 09/10/2012 calicantus di 23 anni ha scritto:
Gentile Don Nereo, ho visto di recente un film molto bello, si chiama 'L'ultima tentazione di Cristo'. E' stato accolto male dalla Chiesa perché propone una visione della storia di Gesù alternativa all'interpretazione tradizionale. In poche parole, l'apostolo più vicino e caro a G. sarebbe stato Giuda Iscariota, che nell'estremo atto di amore per il Maestro lo avrebbe consegnato ai sacerdoti affinché tutto potesse adempiersi, su richiesta dello stesso Gesù. Perché secondo la Chiesa non si può tenere in considerazione anche una versione così bella e sublime, per quanto eterodossa? Non pensa anche lei che l'istituzione ecclesiatica abbia spesso tarpato le ali di chi proponeva qualcosa di buono e in buona fede (o Fede!) semplicemente perché si scostava dalle Dottrine? Lo stesso Gesù non predicava forse di accogliere il diverso? Purtroppo non riesco a mandar giù troppi aspetti del sistema gerarchico e dottrinario. Grazie in anticipo (ovviamente non mi accontento di "la Chiesa è fatta di uomini e gli uomini sbagliano" sennò tutto è lecito, anche la violenza).

La mia risposta:

Caro profumato Calicantus, non ti risponderò con "la chiesa è fatta di uomini..."; un regista può presentarti un Napoleone magnifico imperatore o un despota invasore ... un ribelle o un patriota.
Per conto mio non si tratta di una visione alternativa semplicemente perchè per un cristiano al Gesù storico si tratta di credere o non credere. Quindi la sua storia così o cosà non è indifferente. A me possono piacere anche i vamgeli apocrifi quando mi parlano di Gesù bambino che fa i miracoletti con gli uccellini di terrracotta, ma non è la storia vera, il vero Gesù...
Gli evangelisti si sforzano di essere fedeli alla realtà anche quando sembra scandalosa o denigratoria della loro stessa figura; non si sognano di svolazzare con la loro fantasia come può fare un regista. Giovanni dice che Giuda ha tradito il Maestro per denaro e Gesù lo chiama amico fino all'ultimo, ma dice di lui "Meglio se non fosse mai nato".
Secondo me il punto è che Dio e Gesù non amano la sofferenza e la morte (e Gesù per vivere questo ha bisogno dell'amore di Giuda che lo consegna), ma piuttosto vogliono dare un amore agli uomini fino a sopportare e subire la sofferenza e la morte. Giuda, i capi del popolo ebraico, Pilato non sono giustificati per il loro peccato, il loro male compiuto, anche se attraverso questo Gesù e Dio Padre realizzano  la volontà di un amore totale, che dona tutto. Chi provoca il male fa male, anche se Dio in tale situazione può far emergere la bontà di chi subisce questo male. Questo è il caso di Gesù. Intendimi bene: Gesù ci ha salvato per il suo grande amore che ha dimostrato sopportando anche le sofferenze e la morte, non per la sofferenza in sè. E' una visione un po' diversa, ti pare? Ed è quella presentata dai vangeli. Questa piace alla Chiesa, per quanto possano essere bene intenzionate ed edificanti altre interpretazioni. La Chiesa è interessata alla fede nel vero Gesù; perciò lo cerca nei vangeli e, senza gridare a scandali o a bestemmie, non è interessata ad altre visioni ed interpretazioni. Questa non la direi chiusura, ma fedeltà.
Spero di averti data una visione utile al confronto; comunque è la mia sincera. Ciao

don Nereo