Questioni e dubbi religiosi

Domanda

#1092 Il 20/02/2019 Giuseppe di 50 anni ha scritto:
“ Se sei cattolico e risiedi in una diocesi, una parrocchia in Austria o in Germania e non paghi LA TASSA annuale, non puoi ricevere i Sacramenti… Non è uno scherzo!! Ma un vero abuso di cui si parla da anni, ma che nessun Papa – seppur denunciando l’inconsistenza della assurda pretesa –  è riuscito a risolvere.”

Carissimo Don Nereo, mi chiamo Giuseppe e oramai da più di dieci anni risiedo e lavoro in una piccola cittadina austriaca. Come Lei certamente saprà qui tutti i membri della Chiesa Cattolica hanno l’obbligo di versare annualmente un contributo finanziario, il cosiddetto Kirchebeitrag (o Kirchensteuer) che deve essere versato sia dai cittadini austriaci che dai lavoratori stranieri residenti in Austria (di religione cattolica) in quanto anch’essi appartenenti alla comunità cattolica austriaca.
Il Kirchenbeitrag venne istituito nel 1939, poiché il regime nazista dopo la presa del potere confiscò tutti gli introiti del Religionsfond.
Al momento della consegna del modulo per l’iscrizione della propria residenza in Austria, è possibile indicare il proprio credo religioso in un apposito spazio.
Indicando l’appartenenza alla religione cattolica il Comune comunicherà la vostra presenza in territorio austriaco all’ufficio competente della Diocesi che poco dopo ci contatta con una lettera di benvenuto che, oltre a varie informazioni relative alla comunità cattolica del vostro luogo di residenza, invierà la richiesta del pagamento della tassa.
L’ammontare del contributo da pagare (annualmente) equivale al 1,1 percento del reddito imponibile annuo (Lohnsteuerbemessungsgrundlage), meno 50 € di esenzione fissa (comunque minimo € 90 annuali).
Il Kirchenbeitrag è un contributo finanziario per l’appartenenza alla Chiesa cattolica in Austria, e l’unico modo ufficiale per non pagarlo è distaccandosi dalla Chiesa.
Le conseguenze di questa uscita dalla Chiesa sono tra l’altro l’impossibilità di ricevere la comunione, di sposarsi in Chiesa o di ricevere una funziona religiosa in caso di decesso.Questo significa che i sacramenti ricevuti verranno annullati, in pratica una sorta di “scomunica”, sebbene da un punto di vista teologico non sarebbe mai possibile uscire dalla Chiesa cattolica, poichè il battesimo non può essere annullato.
Da tempo parlo con sacerdoti in Italia che strabuzzano gli occhi quando racconto come funziona la tassa. Nel 2010 un padre di famiglia con tre figli residente in Austria scrisse anche a padre Gabriele Amorth per avere delucidazioni in merito dal momento che, essendosi rifiutato di pagare la tassa, si è trovato a sentirsi dire addirittura di essere SCOMUNICATO…. La risposta che ricevette nel 2010, fu la seguente: “… un sistema così barbaro! Ritengo senz’altro invalida la scomunica e le conseguenze elencate – Dubito che in Vaticano si sappiano certe cose – Agite con serenità e con la libertà dei figli di Dio – Benedico, in Gesù e Maria – Gabriele Amorth”

Difficile però credere che i Papi o lo stesso Vaticano non siano al corrente di questa “barbara” situazione….

Lo sapeva Paolo VI, lo sapeva Giovanni Paolo II e lo sapeva Benedetto XVI il quale, da un ritorno della visita in Germania gli venne fatta proprio una domanda su questo tema, egli rispose che era una situazione inaccettabile…. ma poi? Più nulla.

I famosi 5 Precetti della Chiesa:
• Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni.
• Confessare i propri peccati almeno una volta all’anno.
• Ricevere il sacramento dell’eucaristia almeno a Pasqua.
• Astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa.
• Sovvenire alle necessità materiali della Chiesa stessa, secondo le proprie possibilità
Precetti validi in tutto il mondo, eppure in alcune parti dell’Europa sono anni che questo non viene applicato o, se viene applicato, abbiamo visto come. Un perverso meccanismo di una Chiesa che da un lato violenta la dottrina e dall’altro si comporta come un esattore delle imposte qualunque, capace di trattare i sacramenti come un semplice servizio da erogare…
Se si decide di uscire e di essere cancellati dal registro della chiesa si riceve poco dopo una lettera della diocesi che dice: “Il comune ci ha trasmesso la sua volontà di cancellarsi dal registro, la informiamo su quali sono i diritti che perde”.
1- Non posso fare la comunione,
2- Se partecipo a un matrimonio non posso fare il testimone, il padrino di Cresima e battesimo,
3- Se malato non riceverei l’estrema unzione.
Avvertono però che se dovessi ripensarci dovrei pagare gli arretrati e gli interessi e ricordano inoltre che se dovesse accostarsi alla comunione, sarà punito a norma di legge”.

In conclusione la mie domande sono:

- Perché il Papa, capo della chiesa cattolica, non prende definitivamente un provvedimento?
- Se vengo “scomunicato” qui in Austria e, un domani (come è mia intenzione) decidessi di ritornare nel mio Paese, riacquisterei i diritti che mi sono stati tolti?

Spero in una Vostra risposta

La mia risposta:

Caro Giuseppe, grazie della tua lettera informativa e precisa. Di questa "tassa" avevo sentito parlare, ma tu hai precisato nei particolari. Ti dico che personalmente non sono d'accordo con ciò che vien fatto e sono invece dello stesso parere di padre Amorth; il battesimo non si cancella, nè essere condizionato da tasse nei diritti di assistenza religiosa, pur tenendo presenti gli usi delle chiese locali. "Agisci con la libertà dei figli di Dio!"
Rientrando in Italia non troverai  queste limitazioni onerose e, oserei dire, vergognose nella forma da te descritta.
Non so quanto i Papi ne siano stati informati e i passi da loro fatti per arrivare a risolvere questo problema; credo nella loro onestà e buona fede e a quanto avranno cercato di fare e alle opposizioni incontrate.
Mi auguro che questa situazione sia risolta a brevi termini; intanto vivi con fede e forza la tua fede. E tieni per certo che al di là di tutto Dio ti vuole bene: sei suo figlio.  Augurandoti serenità e bene, CIAO

don Nereo