Il Gomitolo


Fiabe e racconti

Il dipinto smarrito

Racconto scritto da Diego e riveduto da Simone

Sarebbe bello che ogni capitolo venisse illustrato con un disegno fatto... dalle protagoniste e dai protagonisti della storia!


Ricorda: questa è una storia di fantasia i cui protagonisti, sebbene ispirati ad alcuni frequentatori del Gomitolo, sono immaginari. Eventuali somiglianze con comportamenti e opinioni delle persone citate sono del tutto casuali e non cercate.

Capitolo 1 (15/9/2013)

Era il 15 settembre 2013, l'ultimo giorno di vacanza, il sole splendeva e gli uccelli cantavano.

Dixi, Sweetchiaretta ed Asmir, che erano amici nel mondo reale, si svegliarono ognuno a casa propria e chattarono un po' sul Gommy.
Dopo aver fatto colazione si misero d'accordo per incontrarsi al parco nel pomeriggio. Alle 16 erano tutti lì e chiachieravano un po' sulla scuola che l'indomani sarebbe cominciata.

All'improvviso, mentre erano sull'altalena, comparve una specie di voragine nel terreno. I tre si avvicinarono incuriositi ma ad un tratto Chiara ci scivolò dentro e cadendo si aggrappò a Diego, che si aggrappò ad Asmir, e tutti e tre precipitarono nella voragine!

Si svegliarono su un letto, davanti ad un anziano dalla barba bianca con gli occhi neri e una vestaglia azzurra e bianca. Il vecchio disse loro: "benvenuti alla scuola di magia e stregoneria di Glifond!".
Stupito Diego disse: "cavolo, ho preso una bella botta per sognare questo!" "Anche noi!" risposero Asmir e Chiara, ma l'anziano disse: "Ma quale sogno, è tutto vero! Io sono il preside, il mio nome è Aggrow Marroc, piacere di avervi qui".
Ci fu un attimo di silenzio e perplessità ma alla fine Asmir disse: "OK, ci può stare, ma come la mettiamo con la scuola nel nostro mondo?".
L'anziano replicò: "Ci abbiamo già pensato noi a come giustificarvi a vita, non preoccupatevi! Piuttosto andate a prendere il libro di pozioni, il Professor Save vi sta aspettando!".

I tre andarono nel dormitorio e trovarono sui loro letti dei libri con su scritto: "libri di studio di Glifond, non aprire i libri dopo mezzanotte, potrebbero divorarvi perché a quell'ora sono stanchi."

I tre ragazzi erano sorpresi e spaventati allo stesso tempo ma corsero in aula. "Piacere di conoscervi, sono il professor Save e insegno pozioni, oggi ci presenteremo ma da domani studiamo duramente, chiaro?" "Sì professore", dissero in coro gli alunni anche se erano un po' seccati dalla prospettiva di studiare duramente.

Diego si voltò e vide un ragazzo e una bambina che lo stavano salutando. Avvicinatosi un po' il bambino gli disse: "piacere mi chiamo Checco", "lei è mia sorella Cagnolosha", aggiunse indicando la bambina accanto a lui, la quale a sua volta disse "Piacere di fare la tua conoscenza. Anche voi al primo anno?". "Proprio così!" disse Diego. Ad un tratto il professor Save urlò infastidito "Signor Diego c'è qualcosa che vuole condividere con la classe?" e Diego spaventato balbettò "M... no... niente, Professore."

Terminata la lezione uscirono dalla classe ma tornando indietro sbagliarono strada, si persero e finirono in una scala che portava ad un corridoio buio. Sotto la scala notarono un dipinto raffigurante il preside in compagnia di un uomo vestito con un abito nero ed i capelli altrettanto neri ma non fecero in tempo ad osservarlo attentamente che una voce li sorprese: "Cosa ci fate nella cantina privata della scuola? Sono la professoressa Delia di teoria della magia, siete miei alievi?". " Ci scusi tanto! Siamo qui per sbaglio..." Si scusò Chiara e subito corsero su per la scala. "L'avete visto anche voi che il quadro dopo 2 minuti ha cambiato colore?" "Ah! E' sembrato anche a me", disse Chiara, "Allora non avevo visto male" aggiunse Diego.

Mentre salivano le scale incontrarono un ragazzo che si fermò davanti a loro. "E così voi siete i pivellini del primo anno", disse il ragazzo in modo provocatorio. Poi continuò: "Il mio nome è Samuel e non sono spazzatura come voi. Certo che ormai fanno entrare proprio tutti in questa scuola così prestigiosa. Ma non temete, presto verrete espulsi, non avete nessuna speranza". Chiara mortificata si mise a piangere e scappò su per le scale.
Asmir e Diego la seguirono mentre Samuel scendeva le scale continuando a ridere di loro. Checco e Cagnolosha da sopra le scale avevano assistito a tutta la scena.
"Ehi fermatevi! Non fate caso a Samuel, è solo un pallone gonfiato" disse Checco.

I ragazzi si misero a parlare e Asmir raccontò quello che avevano visto sotto le scale. "Che sia il quadro maledetto? Pensavo che fosse una leggenda" disse Checco. "Un quadro maledetto?!" risposero in coro stupiti, e Checco raccontò loro la leggenda: " Si dice che una volta il preside e Carret fossero amici, ma quando Carret distrusse la scuola per soldi il preside lo uccise, però Carret prima di morire disse che appena qualcuno avesse trovato il quadro ed estratto la formula al suo interno, lui sarebbe tornato in vita"
"Ma allora è pericoloso! Dobbiamo prenderlo e distruggerlo!" disse chiara ormai calma. Corsero fino alla cantina, ma ahimè, il quadro ormai era già sparito...

Questo è solo il primo capitolo, prossimamente leggerete gli altri!
Diego

ATTENZIONE: questo racconto sarà pubblicato a puntate, cioè aggiornato di tanto in tanto dall'autore!

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