Fiabe e racconti
Profumi nascosti
Racconto scritto da don Nereo
Primavera scivolò leggera sui prati che si tingevano del primo verde e nei boschi ancora spogli. I suoi veli variopinti seminavano ovunque festa di colori e profumi.
Il Venticello che la seguiva si divertiva a mescolare ed impastare i profumi e a distribuirli in piccoli vortici sopra ogni zolla. Era passato sopra i Crocchi bianchi e violetto, sulle smaglianti Primule che chiazzavano con color di sole i tappeti erbosi stesi sui pendii. Aveva colto il tenue profumo dei Bucaneve e delle prime Soldanelle. Contribuirono anche gli Anemoni bianchi e gialli, la forza acre degli Occhi di Venere, i Nontiscordardime...
Eppure c'era un delizioso profumo che legava e intensificava magnificamente il tutto, ma il Vento non riusciva a scorgerne la provenienza. Tuttavia, si diceva che quello era importante, forse indispensabile per l'insieme. Guardò fra i Gigli, le Rose, le Ortensie, le Calle, gli Iris; ma non mostravano ancora alcun segno dell'arrivo dei loro splendidi fiori.
Primavera sorridendo suggerì al Vento:
«Non sempre le cose migliori sono appariscenti. Prova a spiare
sotto le foglie morte che hai ammucchiato accanto ai muretti nelle tue
prime scorribande. Ma, ti raccomando, fallo con delicatezza».
Il Vento andò in punta di piedi lungo i muretti a secco che
sostenevano le terrazze della collina e vide spuntare qualche testolina...
e poi tante altre, bianche e viola. Scostando appena le foglie, apparivano,
timide e quasi vergognose per la loro modesta dimensione, cento e cento
Viole. Non c'era dubbio: il profumo migliore, intenso e dolce era il loro.
Il Vento se ne riempì le braccia per dare più forza e
dolcezza a tutti i profumi e corse ovunque danzando e fischiettando felice
i primi motivi degli uccellini innamorati. E corse a dire a Primavera:
«Adesso sei perfetta!»
Le timide Violette lo guardavano e sorridevano.
E' vero, amici: spesso le Cose e le Persone migliori sono piccole e nascoste come le Viole.
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