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Fiabe e racconti

Piccola rondine (Nostalgia - Stanchezza - Speranza)

Racconto scritto da don Nereo

Piccola rondine da pochi giorni piumata e sazia del caldo nido aggrappato alla vecchia trave, in faccia a un cielo immenso e invitante.

Quando s'aprì la finestra al primo sole, il vento di aprile la portò sul mondo.

Spazi fioriti di desideri e profumi novelli della vite e del prato le riempirono le ali e il cuore.

E volò. Volò solitaria e in stormo, garrendo e cantando. E conobbe continenti, mari e stagioni. Cantò la vita, nota armoniosa tra mille, in sinfonia.

Presso le palme di un mite inverno, l'ultimo inverno, sognava la lontana finestra, rileggendo ogni alba, ogni tramonto, fino all'ultimo tramonto del nascente marzo.

Ma non aveva più l'ala; solo il cuore volava come un ponte d'arcobaleno, nel tempo di ieri, nel luogo di sempre.

Le amiche ritardatarie verso le terre del nord la trovarono umida di rugiada argentea, col petto aperto, vuoto, schiuso come un fiore o come un immenso urlo lanciato a piena gola verso le stelle, senza attesa che una eco risponda.

Il piccolo cuore volato altrove pulsò felice per l'ultima volta sul davanzale di quella finestra, forse in attesa del risveglio del primo sole in una nuova lunghissima primavera.

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