Il Gomitolo


Fiabe e racconti

Caminetto spento

Racconto scritto da don Nereo

Amici, questa è una storia triste.

Giulia aveva degli strani amici: venivano da lei solo all'ora dei pasti. Giulia lo sapeva e preparava, con quel poco che aveva, un piatto caldo di cibo. Lei si accontentava di vederli mangiare. Quelli si servivano senza tanti complimenti e poi se ne andavano piantando lì tutto da spreparare e riordinare.

Qualcuno, è vero, a volte ringraziava Giulia, ma c'era anche chi si lamentava perché il cibo non era di suo gusto; c'era perfino qualcuno che rompeva il piatto e non si scusava. E Giulia tornava ogni giorno a preparare quel po' di pasto, con pazienza e generosità. Ma alla sera, quando loro se ne andavano, avreste letto nei suoi occhi un velo di tristezza, mentre accendeva il suo caminetto.

E una sera Giulia non accese il caminetto: restò al buio nella stanza vuota e in disordine, perché era più triste del solito. I suoi amici se n'erano andati brontolando e imprecando perché lei aveva fatto notare che non era bello che buttassero là i piatti sporchi senza alcun riguardo, anche se era poco e modesto quello che aveva potuto dare loro.

Quegli amici non c'erano mai attorno al caminetto scoppiettante a capire la tristezza di Giulia per la loro ingratitudine; tanto meno c'erano la sera in cui il caminetto rimase spento perché nemmeno la fiamma potesse vedere il suo cuore tremante.

Amici, ricordando quel caminetto spento, affiderò questa storia triste al vento di una notte d'inverno. E voi non angustiatevi, perché il vento gelido non può entrare nelle vostre stanze illuminate, calde e ben protette. Così nessuno soffrirà per la triste storia di Giulia.

Ma vi prego: se avete un amico che vi regala una pur piccola cosa, siate riconoscenti perché lui possa serenamente accendere il suo caminetto ogni sera.

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