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Fiabe e racconti

Arcobaleno

Racconto scritto da don Nereo

Stamattina c'è stato un bel temporale primaverile: molta pioggia, qualche lampo e tuono. Poi il vento ha riportato il cielo sereno e il sole.

Marco e i suoi compagni di scuola materna possono così uscire in giardino. Dopo una bella corsa e molte risate per le gocce che li annaffiano scrollando gli alberelli del cortile, i bimbi scoprono una cosa meravigliosa: L'ARCOBALENO.

Una parte del cielo, verso ponente, è ancora coperta di nuvole nere; su quello sfondo, splende il grande arco dai sette colori. Sembra avere un piede nella valle e uno sulla collina. Marco dice alla maestra:
«Come sarebbe bello andare fin laggiù per vederlo da vicino!»

«Si può toccare?» chiede un altro bambino. La maestra sorride, poi spiega che anche facendo una corsa fino sulla collina non arriverebbero ai piedi dell'arcobale-no. Se lo vedrebbero sfuggire lontano contro il cielo.

«Ma di che è fatto?», chiede ancora Marco.
«Laggiù - spiega la maestra - dove iniziano quelle nuvole scure piove ancora e i raggi del sole, entrando in ogni goccia di pioggia, fanno uscire i sette colori che compongono la luce.»

«E a che serve l'arcobaleno?» domanda una bimba.
«A farci sorridere e brillare gli occhi. Quando Noè uscì dall'arca, dopo il diluvio u-niversale, Dio gli disse che l'arcobaleno sarebbe stato il segno della sua amicizia con gli uomini. Se pensiamo a questo, ogni volta che vediamo l'arcobaleno, pos-siamo ricordare meglio che Dio ci vuole bene e ci dona ogni giorno cose buone e belle.»

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