Il Gomitolo

Volevo raccontare la mia storia, di come cerco di uscirne.
Questi che sto per scrivere sono i miei pensieri, le mie paure, i miei appoggi.
Spero non vi sia mai capitato e se è successo a qualcuno, voglio vedere se la mia 'lotta' è valida o lo è stata per qualcuno di voi....

A volte mi chiedo se davvero importa a qualcuno.
Se è così facile dimenticarmi?
Siamo al secondo quadrimestre,  e sono diventata 'l'invisibile', quella che nessuno calcola più.
Non so cosa sia successo ai miei compagni di classe, una volta era così bello stare tutti insieme, ora siamo solo gruppi, distinti, distanti, lontani e io sono rimasta fuori.
Fuori da tutto, fuori da tutti.
Questo un po' mi dispiace ma faccio finta di niente, tra me e me li maledico tutti e me ne sto sola, al mio banco a leggere, a guardarli ridere senza di me.
Prima io ero quella che io faceva ridere, quella con cui si divertivano.
Ero un po' quella che se non c'era si notava la differenza.
Ora sono diventata quella che se c'è, c'è se non c'è...beh, peccato...non importa.
Mi sento quasi un peso a volte, quando li guardo ridere e scherzare...e quando mi avvicino non mi calcolano, oppure smettono di ridere e si spostano.
Non lo fanno tutti, certo ma mi da fastidio.
Come quando credono di essere simpatici, fighi e ti fanno tipo “Eh, ma fatti i fatti tuoi”, “eh, ma che vuoi?”, “sto parlando con leilui, tu cosa centri?”, “senti non mi interessa”.
Mi fanno male, perché non so se lo fanno con tutti o solo con me.
Ma ultimamente, noto che alcuni lo fanno solo con me.
E niente, mi sento esclusa, più di quanto non lo sia già.
Vorrei tanto sparire quando mi guardano e non rispondono, quando provo a fare una battuta e non ridono, ma mi guardano come...delusi, quando li chiamo e mi rispondono “non mi interessa”, perché a volte basta veramente così poco ad ammazzarti.
Quando ogni mattina devo svegliarmi per andare a scuola, sento che non ce la posso fare...che è troppo, che non mi possono trattare male, eppure cosa posso fare?
C'è chi soffre di più, è vero, c'è chi è vittima di bullismo fisico, ma io non mi sento presa in giro...mi sento messa da parte.
Che forse fa anche più male di una presa in giro.
Perché il bullismo può essere denunciato, la solitudine no.
Quella è una cosa che ti tieni dentro, che non puoi combattere se nessuno vuole aiutarti.
E non sono pronta a dire in giro 'ehi, sono sola aiuto'.
C'è, blocca tutto.
Per questo scrivo, così magari mi rileggerò e mi dirò di essere più forte.
Devi essere più forte, allora.
Lo scrivo proprio.
Così magari se ti viene voglia di piangere, non ti alzerai e correrai in bagno durante il pranzo, la cena perché pensavi a come è questa cosa, a come superarla, a quanto sei sola.
Se ti viene voglia di piangere, no, non ti alzerai, chiuderai gli occhi per un secondo e ti chiederai se vale davvero la pena piangere per queste cose?
Se ti viene voglia di piangere, ti dirai che non devi farlo.
Se ti viene voglia di piangere, saprai come devi combattere.
Se ti viene voglia di piangere, mandali all'inferno, perché chi ti ferisce è lì che deve morire.
Non tu.
Tu non devi morire per loro.
E detto questo, forse mi sento meglio.
Forse vado di là e me le asciugo le lacrime, forse mi sentirò più forte, forse smetterò di piangere.
Ma non sarò meno sola.
Mi mancano solo altri 4 mesi e poi non li vedrò mai più.
Ricordare questa cosa è così bello...vi odio.
Vi odio, perché provate ad uccidermi ma io sono più forte di voi, io ce la posso fare.
Voi no, voi non andrete da nessuna parte. E forse per questo vi odio un po' di meno.
IO SONO  PIU' FORTE.
Non mi distruggerete mai. Forse mi sentirò sola, ma non crollerò per voi...io sono quella che proverete ad ammazzare ma maledirete perché non la vedrete mai mollare.

Scusate il poema.