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Altra fortissima scossa in Emilia:
Ne sono un po' vittima anche io.
Panico e paura oggi,alla mia scuola.
Tutti riversati in strada,senza cibo o acqua,senza i nostri genitori.
Tutto è cominciato in classe: quella maledetta verifica di geometria,quel maledetto problema che non ruiscivo a capire bene. Ho finito di scrivere "Risoluzione" e...mi si è spostato il banco di mezzo metro.
Ho guardato Lorenzo (quello che mi piace,siamo vicini di banco) e una mia amica,Martina.
Ho visto la prof. mettersi sotto la porta,e i miei compagni mettersi sotto i banchi.
Così come ho fatto io.
Il segnale d'evaquazione è stato immediato,nemmeno abbiamo contato il minuto che,nella scheda sui pericoli del terremoto,c'era scritto di contare.
Via,fuori dalla classe...in un panico totale.
Ho cercato le mie amiche: Federica,Roberta,Martina,Martina,Chaira,Alice...nel panico ho trovato solo alcune,le altre erano già fuori.
Ho raggiunto i miei compagni fuori,nel piazzale della scuola...pianti,solo pianti.
Roberta cercava in vano di sperare che i suoi genitori stessero bene...Martina cercava di fare la stessa cosa.
non mi sentivo più le gambe,ero debole,e ancora adesso,se ripenso a quello ch eè successo stamattina verso le 9,00,durante quella maledetta verifica,che ha portato solo guai,non mi sento le gambe.
Dopo,per fortuna,è arrivata mia mamma,e subito dopo mio babbo.
Abbiamo cercato di telefonare a tutti,anche con i cellulari dei miei compagni,ma niete...pochissimi,solo in 4-5 hanno risposto.
Molti sono andati direttamente li,ma non tutti.
Per fortuna mamma aveva fatto provvista di pane per la giornata,quindi,in poco tempo,con due bottigliette d'acqua e un sacchetto pieno di pizzette e grissini abbiamo ingannato l'attesa.
Poi,un papà di un nostro compagno ha portato acqua e merenda (i vigili non si sono azzardati a portarci nemmeno un po' d'acqua X_x ).
Siamo stati fuori più di un'ora e mezza,fino alle 10,15-10,20.

Poi,quando mancavano 10 minuti all'uscita,un'altra scossa ha tirato. Noi eravamo a musica,stavamo suonando e ci siamo accorti solo del segnale di evaquazione.
Il tempo di andare a riprendere la nostra roba,di fare lo zaino e di prendere il giubotto,e di nuovo fuori,chi in bici,chi a piedi,chi accompagnato dai genitori,per andare a casa.
Sono stata insieme a mia mamma tutto il pomeriggio,me ne sono fregata letteralmente (scusate il termine) di studiare storia. O di fare bene scienze.
L'agitazione era troppa.
Sta sera dovevo andare a uno spettacolo,così,per distrarmi dallo studio delle ultime settimane. Ma è stato annullato.
Non voglio nemmeno andare a fare la solita passeggiata con papà.

Continuo a pensare agli amici che ho su,nell'epicentro.
Poveretti.

Grazie per l'attenzione.
Vi voglio bene e spero di potervi sentire presto (purtroppo sono in punizione).

maria
29/05/2012 21:09 - rispondi


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