Il Gomitolo

La mia pelle formicolava, gelida, eppure scossa da un incantevole tepore.
Il cielo era limpido, nessuna nuvola osava turbarlo.
Mi chiesi se anche le mie iridi in quel momento fossero simili.
Tutto ciò che so però, è che le stelle, riflesse nei suoi profondissimi occhi, erano senza ombra di dubbio più luminose e carismatiche.
Ero attratta da loro dunque, o dalla scintilla perforante provocata da lui che turbava il mio cuore?
Devo ammettere che davvero poco sapevo di lui, se non che le sue dita, intrecciate alle mie, sembravano perfettamente al loro posto.
L'intensità nei nostri sguardi che si incontravano, tuttavia, mi induceva a girarmi e a cercare di far battere il cuore a un ritmo ragionevole.
"mi accompagni a prendere qualcosa?", chiese lui.
Ci alzammo, e io mi sedetti sulla poltroncina in attesa che lui venisse con il suo bicchiere d'acqua.
In un attimo si adagiò proprio accanto a me; la sedia troppo piccola perchè non stessimo stretti l'uno contro l'altra e il suo profumo mi invadesse come una droga inebriante, così come il suo braccio che cingeva le mie spalle.  
Parlammo, ma le parole che ci scambiammo non sono così importanti come le emozioni che provavo semplicemente guardando i suoi occhi.
E a confermarlo fu la sensazione delle sue labbra, morbide, contro le mie.
Come la legna che si aggiunge a una conflagrazione di roventi scintille, io, così piccola, mi sentii ardere sotto il fuoco di quello che fu il mio bacio più dolce.

OH CAVOLO!! MAMMAMIA, E' ORRENDO! Non è il mio genere di solito, davvero troppo sdolcinato bleaaah però quando hai la passione di scrivere è così, e ne avevo bisogno GIURO di non scrivere più roba del genere >___<