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Hai mai sentito parlare dei blog? Sono diari in cui puoi raccontare le tue esperienze: una giornata particolare, un pensiero, ecc... Questo è il blog di Mary04. Se preferisci puoi leggere i post di tutti in un'unica pagina.

Mary04 a giugno 2017 ha scritto 1 post!

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The end of this nightmare

scritto da Mary04 il 09/06/2017 alle 17:32

Caro Blog,
oggi per me è una giornata come le altre, eppure qualcosa nella mia testa si sta ribellando.
Qualcosa che non so cosa sia, sconosciuta e recondita nel mio animo.
Nascosta per bene tra i mille pensieri che mi assillano ogni giorno.
Oggi è il 9 giugno 2017, mancano 5 giorni agli esami, quegli esami che sanciranno la fine del mio percorso delle medie, un percorso tremendo per me, in cui ho affrontato ogni giornata con i brividi gelidi che mi correvano lungo la schiena, con l'ansia che mi svegliava alla mattina e che mi dava la buonanotte alla sera.
Tre anni da incubo, nel vero senso della parola.
Sebbene sia felice di terminare le medie, ho una paura tremenda degli esami.
Come tu sai, caro Blog, sono davvero tanto testarda e non credo a chi mi dice che gli esami siano delle emerite cavolate e sai perché? perché io penso che ogni cosa sia adeguata a sé; per un maturando gli esami di maturità si presentano come un ostacolo da dover saltare e che a prima vista sembra minaccioso e terribile.
Io penso sia lo stesso per gli esami di terza media.
Per i ragazzi della mia età, appaiono difficili e insuperabili e forse dopo sembreranno la cosa più facile che si abbia mai fatto ma, in quel momento e con tutta la pressione e l'ansia che ti opprime, sono difficili per davvero.
Almeno questa è la mia tesi.
Penso sia così. Non bisogna sminuirli, ma nemmeno farne una tragedia.
Vorrei aver finito la scuola e starmene rilassata in vacanza.
Invece no, perché questi maledetti esami si mangiano o meglio "divorano" le mie vacanze.
Domani finirò la scuola.
Ma la finirò alle 10,00 perché ci sarà il funerale della mamma di Lorenzo, lo stesso Lorenzo che durante il terremoto mi ha confortato e abbracciato, e penso di dovermi sdebitare con lui, anche se di fronte a queste situazioni tutto risulta troppo poco...
La cosa brutta è che non l'ho mai visto piangere
da quando ha saputo del tumore della madre.
Non ha mai pianto, ha paura di essere giudicato, di rovinare la sua alta reputazione all'interno della scuola,
si tiene dentro ciò che lo opprime, e so che è così.
Non piange e non si sfoga... ma prima o poi è destinato a collassare su sé stesso, come la nebulosa primordiale.
Vorrei fargli capire che ci sono sempre per lui, ma ogni parola mi sembra vana, spesa a vuoto, difronte a cose del genere.
E' difficile, difficile rimarginare delle ferite così profonde con delle semplici e banali parole di conforto, dette da una persona che non è in grado di percepire il suo dolore.
Mi sento inutile e impotente, sensazione terribile.
Ma forse, è esattamente come si sente lui in questo momento.
Come ogni persona si sente difronte all'immane e oscuro destino della morte.
[i]"Vale la pena vivere solo per le cose per le quali vale la pena anche morire" -Lorenzo Jovanotti[/i]