Spazio lettura

Il Don Giovanni

E' un racconto? E' un musical? No, è un'opera lirica ed è altrettanto bella se la conosci!

Articolo a cura di

Articolo scritto nel 2015

Il Don Giovanni è un'opera lirica composta da Wolfgang Amadeus Mozart.

Fu composta nel 1787, quando Mozart aveva 31 anni, ispirata a molte fonti letterarie dell'epoca.

Quest'opera è stata scritta dopo la morte del padre di Mozart, ed è stata una fra le ultime che lui abbia composto, poiché purtroppo è morto a soli 35 anni. Sono ancora presenti dei recitativi, che invece sono presenti in minima parte nella musica dell'Ottocento, ovvero dei dialoghi "musicali" accompagnati da soli accordi di clavicembalo.

Si tratta di un "dramma giocoso", poiché finisce con una tragedia ma è sviluppato in maniera scherzosa e a volte divertente.

Nonostante la presenza del termine "Don" nessuno dei personaggi è un sacerdote. Anzi, proprio Don Giovanni conduce una vita molto lontana dalle regole morali della Chiesa.

I personaggi

Questi sono i personaggi della storia. Se vuoi puoi saltare questa parte e passare alla trama, però ti consiglio di leggere almeno i nomi delle loro arie più famose. Forse alcune le hai già sentite! Imparandone i titoli riconoscerai i personaggi, se deciderai di guardare in parte o interamente il Don Giovanni.

Don Giovanni

E' un nobile, un "nobil cavalier" come si autodefinisce, che vive senza un'occupazione precisa e senza una moglie; pertanto passa da una fidanzata all'altra in continuazione, senza curarsi di ferirle lasciandole bruscamente, per il solo suo divertimento.

Forse lui in realtà alla base di tutto questo ha un ideale, dato che nel II atto, parlando con Leporello, dice "Chi verso una è fedel, verso le altre è crudel". Forse la sua logica è che lui ama tutte le donne e di conseguenza non può sceglierne una per non essere crudele verso le altre.

In realtà, però, pare che sia solamente uno spirito senza timore, senza la minima vergogna: l'opera si apre con l'omicidio del padre di Donna Anna da parte di Don Giovanni, solo perché lui aveva osato opporsi al loro amore. Nel finale gli sarà comandato di pentirsi o di morire, e lui è talmente orgoglioso che non si pente. E' un baritono o un basso.

Le arie più famose cantate da lui sono:

  • "Fin ch'han dal vino"
  • "Metà di voi là vadano"
  • "Là ci darem la mano"
Leporello

E' il servo di Don Giovanni. A differenza di Don Giovanni, lui non è assolutamente d'accordo con questa sua politica: è costretto dal padrone a tenere un vero e proprio catalogo di tutte le fidanzate che Don Giovanni ha mai avuto, così un giorno lo mostra a Donna Elvira perché lei capisca chi è veramente il suo padrone e non soffra più perché lui la ha lasciata brutalmente.

E' un basso; le arie più famose cantate da lui sono:

  • "Madamina, il catalogo è questo"
  • "Notte e giorno faticar"
  • "O statua gentilissima"
  • "Ah pietà, signori miei"
Donna Anna

E' una donna che all'inizio dell'opera amava Don Giovanni e stava con lui; subito dopo, però, suo padre, il Commendatore, se ne accorge e viene ucciso da Don Giovanni. Di conseguenza Donna Anna è disperata, e trama vendetta cruenta per Don Giovanni.

Donna Anna, a differenza di Donna Elvira, è veramente ambigua: all'inizio ama Don Giovanni, naturalmente quando lui commette l'atto criminoso lo odia, trama vendetta per lui, ma avendo tradito il suo fidanzato (Don Ottavio) non gli dice la verità e fa finta di avere sempre odiato Don Giovanni. Non è mai chiara la sua volontà: è un personaggio che sebbene sia importante per la trama dell'opera sembra quasi marginale. E' un soprano.

Le arie famose cantate da lei sono:

  • "Or sai chi l'onore"
  • "Non mi dir, bell'idol mio""
Don Ottavio

E' il fidanzato di Donna Anna; la ama pazzamente tanto che è disposto a fare qualsiasi cosa, anche aiutarla a progettare la vendetta contro Don Giovanni, solo per la sua serenità. E' un tenore.

Le arie più famose cantate da lui sono:

  • "Dalla sua pace la mia dipende"
  • "Il mio tesoro intanto"
Donna Elvira

Donna Elvira era una delle vecchie fidanzate di Don Giovanni, e puntualmente è stata lasciata bruscamente; a differenza delle altre però lei torna a cercarlo per attuare una cruenta vendetta. All'inizio Donna Elvira sembra che lo odi, giustamente; ma in realtà ha questa reazione violenta perché lo ama tanto da essere disperata se lui la lascia così. Infatti alla fine lei cerca di cambiarlo e quando sa della sua morte si chiude in convento per sempre.

Donna Elvira è forse il personaggio più " romantico" nel senso di corrispondente all'idea di romanticismo, di sentimenti, di eroismo di tutto il Don Giovanni. E' un soprano.

Le sue arie più celebri sono:

  • "Ah chi mi dice mai"
  • "Mi tradì quell'alma ingrata"
  • "Ah fuggi il traditor"
Zerlina

Dopo essere fuggito dalle grinfie di Donna Elvira, Don Giovanni si trova ad una festa di matrimonio: è il matrimonio di Zerlina e Masetto.

Naturalmente tenta di sedurre Zerlina, e riesce nel suo intento. Riesce a fare in modo, di conseguenza, che Masetto si adiri molto con Zerlina; il loro litigio e poi riappacificamento è una parte importante della storia. E' un soprano.

Le sue arie più celebri sono:

  • "Batti batti o bel Masetto"
  • "Vedrai carino"
Masetto

E' colui che sarebbe dovuto essere lo sposo di Zerlina se Don Giovanni non l'avesse portata via con sé. Svolge una parte importante nella ricerca della vendetta per Don Giovanni perché gli ha portato via Zerlina. E' un baritono.

L'aria famosa cantata da lui si chiama "Ho capito, signor sì ".
Inoltre Masetto e Zerlina, al loro matrimonio, cantano un duetto intitolato "Giovinette che fate all'amore".

Il Commendatore

E' il padre di Donna Anna, che all'inizio si oppone all'amore fra lei e Don Giovanni e viene ucciso da quest'ultimo. Ritornerà alla fine, sotto forma di statua e poi fantasma, per imporre a Don Giovanni di pentirsi o ucciderlo. E' un basso.

La sua aria più celebre è la finale:
"Don Giovanni, a cenar teco mi invitasti".

La trama

L'opera è divisa in due atti, come i film di oggi sono divisi in più "tempi". In lirica di solito si indicano gli atti con i numeri romani, quindi "I atto" (primo atto), "II atto" (secondo atto) e così via (ci sono opere con più di due atti).

I atto

L'opera si apre con Leporello che si lamenta del suo mestiere duro e faticoso: Don Giovanni si diverte e sta con le sue fidanzate, mentre lui deve fare da sentinella ("Notte e giorno faticar").

Subito dopo entra in scena Don Giovanni insieme a Donna Anna: arriva il Commendatore, il padre di Donna Anna, che si oppone. Don Giovanni lo sfida, lui pur di salvare la figlia fa lo stesso e naturalmente, essendo anziano, il Commendatore ha la peggio e muore.

Donna Anna, quando se ne accorge, è disperata. Don Ottavio fa del suo meglio per consolarla.

Il sipario si chiude e si riapre su Don Giovanni e Leporello che parlano; Don Giovanni avverte la presenza di una donna e si vanno a nascondere.

Infatti, arriva Donna Elvira che sta cercando in tutta urgenza Don Giovanni per vendicarsi, lo vuole uccidere ("Ah chi mi dice mai"). Dopo quest'aria, Don Giovanni si accorge che lei è Donna Elvira e tenta di scappare, lasciando a Leporello il dovere di spiegare in qualche maniera (dicendo delle bugie) come mai lui l'abbia abbandonata così.

Leporello non può che dire la verità, perché lui non vuole il male di Donna Elvira, e le mostra il catalogo che Don Giovanni gli ha ordinato di fare catalogando ogni fidanzata che lui abbia avuto ("Madamina, il catalogo è questo").

Leporello scappa via e Donna Elvira è in preda alla disperazione e se ne va.

La scena si riapre sul matrimonio di Masetto e Zerlina che cantano un duetto, felici, e festeggiano con i loro amici ("Giovinette che fate all'amore"). Don Giovanni arriva e decide di conquistare anche Zerlina; lei, in fondo, acconsente, ma Masetto è contrario e cerca di tenere Zerlina con lui. Don Giovanni ordina a Leporello di costringere Masetto ad andarsene con lui, così Masetto capisce il trucco di Don Giovanni e, vedendo che anche Zerlina è d'accordo, decide di andarsene con rabbia ("Ho capito, signor sì").

Rimasti soli, Don Giovanni cerca di convincere Zerlina a sposarlo (" Là ci darem la mano"), e lei sta per cedere, quando arriva Donna Elvira che si accorge di ciò che sta succedendo e, infuriata, salva Zerlina portandola via ("Ah fuggi il traditor").

Intanto arrivano Donna Anna e Don Ottavio, che non hanno riconosciuto Don Giovanni, e lo pregano di aiutare a trovare colui che ha ucciso il padre di Donna Anna. Arriva Donna Elvira, che li avvisa che Don Giovanni è un criminale, ma lui la accusa di essere pazza.

Solo quando Donna Elvira e Don Giovanni sono andati via, Donna Anna si accorge che lui era l'uccisore di suo padre, e lo racconta a Don Ottavio, dicendo anche qualche bugia per mascherare il fatto che lei amava Don Giovanni ("Or sai chi l'onore").

Subito dopo, la scena si apre su Don Giovanni che ordina a Leporello di preparare una grande festa per tutti, per conoscere qualche altra donna e stare con lei ("Fin ch'han dal vino").

Intanto Zerlina cerca di farsi perdonare da Masetto, scusandosi e promettendogli di essere buona: Masetto la perdona ("Batti batti o bel Masetto"), ma subito dopo torna arrabbiato con lei perché capisce che non è vero ciò che lei gli ha detto.

Tornando alla festa, Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira decidono di partecipare per trovare Don Giovanni ed arrestarlo; infatti, mentre lui sta tentando di riavvicinarsi a Zerlina, lei urla e così viene scoperto. Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira tolgono le maschere e l'arrestano; lui tenta di dare la colpa a Leporello, ma non viene creduto. Alla fine del I atto, Don Giovanni e Leporello riescono a scappare.

II atto

Ci troviamo sotto casa di Donna Elvira; Leporello è arrabbiato con Don Giovanni perché l'ha messo in pericolo alla festa, ma Don Giovanni gli lancia dei soldi e Leporello decide di continuare a servirlo, ma a una condizione: Don Giovanni vuole ora conquistare la cameriera di Donna Elvira, così chiede a Leporello di scambiarsi i vestiti in maniera che lui sia vestito come Leporello e Leporello come Don Giovanni e in modo tale che gli altri li scambino.

Leporello, per aver ricevuto quei soldi, è costretto ad acconsentire, e si cambiano i vestiti.

Leporello travestito da Don Giovanni incomincia a rassicurare Donna Elvira di essere cambiato e di poter finalmente tornare con lei. Donna Elvira cade nel tranello e gli crede ("Ah taci ingiusto core"). Così i due si allontanano.

Don Giovanni travestito da Leporello, invece, comincia a corteggiare la cameriera di Donna Elvira ("Deh vieni alla finestra").

Sopraggiunge un gruppo di persone con a capo Masetto, che vuole ancora vendicarsi perché Don Giovanni gli ha portato via Zerlina, la sua sposa, e ucciderlo.

Don Giovanni, travestito da Leporello, sente tutto ma decide di far finta di essere d'accordo per poi punire Masetto, scoperto il travestimento. Così comincia a dare loro istruzioni su come trovare Don Giovanni, cantando un'aria ironica su se stesso ("Metà di voi qua vadano").

Masetto è convinto che sia Leporello a parlare e quindi continua a dirgli che vuole uccidere Don Giovanni; a un certo punto Don Giovanni travestito da Leporello si stanca di essere insultato, picchia Masetto ferocemente e corre via.

Passa di lì Zerlina, che vede Masetto dolorante per terra e corre ad aiutarlo, facendosi perdonare ("Vedrai carino"); Masetto è convinto di essere stato picchiato da Leporello, per via del travestimento, così decide di catturare e uccidere insieme a Don Giovanni anche Leporello.

Leporello travestito da Don Giovanni ormai comincia a voler fuggire da Donna Elvira, che si vuole subito sposare con lui pensando sia Don Giovanni e pensando sia cambiato. Passa un gruppo di persone con a capo Masetto, Zerlina, Donna Anna e Don Ottavio, lo vedono, pensano sia Don Giovanni e lo vogliono uccidere, ma Leporello rivela finalmente la sua vera identità ("Sola sola in buio loco"). Lui sperava di salvarsi rivelando di essere Leporello, ma le cose non migliorano perché Masetto lo accusa di averlo picchiato, Donna Elvira di averla ingannata e Don Ottavio e Donna Anna di averli traditi. Leporello chiede pietà ("Ah pietà, signori miei") e poi fugge.

Don Ottavio è deciso a uccidere Don Giovanni ed esce per cercarlo ("Il mio tesoro intanto"); Masetto lo sta cercando, e Zerlina sta cercando Leporello per vendicarsi di aver picchiato Masetto. Zerlina l'ha trovato e vuole eliminarlo, ma poi arriva Masetto che le assicura che invece Leporello è innocente, la storia è veramente come l'ha spiegata lui e l'ha picchiato Don Giovanni; così Leporello viene fatto andare.

Donna Elvira è rimasta da sola, così canta un'aria nella quale si sfoga dei suoi sentimenti, divisi fra l'amore per Don Giovanni e il suo odio verso di lui ("Mi tradì quell'alma ingrata").

La scena si riapre sul cimitero, di notte fonda: Don Giovanni e Leporello si sono riuniti, stanno di nuovo litigando e Don Giovanni ride delle vicissitudini di Leporello finché non si sente una voce bassa e spettrale che rimprovera Don Giovanni: è la statua funebre del Commendatore, vittima dell'omicidio, il padre di Donna Anna.

Leporello è terrorizzato, ma Don Giovanni è beffardo e irriverente e ordina a Leporello di invitare il Commendatore a cena (" O statua gentilissima"), il quale accetta.

Intanto, la scena si apre su Don Ottavio e Donna Anna: Don Ottavio le fa finalmente la sua proposta di matrimonio, ma Donna Anna (in realtà non lo ama veramente) risponde che sebbene lo ami moltissimo non si sente in grado di sposarlo per via del grande dolore che ha dalla morte di suo padre, e che potrà sparire solo se Don Giovanni morirà.

Nel palazzo di Don Giovanni, sta per cominciare la famosa cena alla quale il Commendatore è invitato: Don Giovanni si siede, pronto per mangiare, e anzi ascolta della musica fra cui un pezzo di una precedente opera di Mozart, le Nozze di Figaro, come un'autocitazione.

Donna Elvira giunge e chiede per l'ultima volta a Don Giovanni di pentirsi e diventare buono, ma Don Giovanni la caccia via; lei esce e grida spaventosamente. Don Giovanni manda Leporello a vedere cosa succede, e anche lui grida e si spaventa: è la Statua del Commendatore, che è venuto veramente a cena.

Don Giovanni mantiene la sua faccia di bronzo e gli chiede se vuole mangiare; ma il Commendatore risponde che chi è morto non si nutre di cibo umano, e vuole stringere la mano di Don Giovanni per ricambiare l'invito.

Don Giovanni la stringe, e sente un grande gelo e un grande dolore che è quello della morte: il Commendatore gli intima di pentirsi di tutto, e lui lo lascerà andare.

Ma Don Giovanni, come avrete capito, è un tipo molto orgoglioso e continua a dire che non si pentirà: il Commendatore lo manda all'inferno, e Don Giovanni muore.

Nel finale ritroviamo tutti i personaggi (Donna Anna, Don Ottavio, Leporello, Zerlina, Masetto e Donna Elvira) in subbuglio: Leporello racconta la brutta storia a tutti, così Don Ottavio chiede la mano a Donna Anna che rifiuta di nuovo; Zerlina e Masetto vanno via da loro amici; Leporello cerca un padrone migliore e rimane Donna Elvira che, avendo amato veramente Don Giovanni, è tanto triste che decide di chiudersi in un convento per sempre. Tutti quanti cantano un'aria ("Questo è il fin di chi fa mal") e poi si allontanano in direzioni diverse.

Consigli... di visione

Io vi consiglio, se non volete vedere il Don Giovanni per intero, di guardare almeno qualche parte perché trovo che sia una delle opere più belle mai composte e che valga davvero la pena scoprirla!

Le arie più famose e che vi consiglio di guardare sono:

  • Madamina, il catalogo è questo - Leporello
  • Ah chi mi dice mai - Donna Elvira
  • Fin ch'han dal vino - Don Giovanni
  • Là ci darem la mano - Don Giovanni
  • Batti batti o bel Masetto - Zerlina

Un saluto a tutti e grazie per aver letto quest'articolo!

Creative Commons License
Quest'opera è pubblicata con una Licenza Creative Commons e può essere copiata e ridistribuita per fini non commerciali e a patto di citare l'autore e la fonte.

Questo articolo è stato proposto al sito per la pubblicazione e accettato dopo un rapido controllo e ritenendo l'autore in buona fede. Qualora riteniate che i contenuti siano copiati da pubblicazioni di cui detenete i diritti, vi preghiamo di avvisarci.