L'angolo della scuola

Le fasi della produzione della carta

#9933 Il 13/02/2017 rocco di 14 anni ha scritto:
mi dispiace ma intendevo dire la fabbricazione della carta gli strumenti che si usano er fabbricare la carta capito. comunque grazie rispondetemi

La mia risposta:

Ciao Rocco,
prima avevo introdotto le varie fasi perché pensavo che volessi solo una spiegazione più sintetica di quella del tuo libro

Come abbiamo già detto la materia prima per la fabbricazione della carta è il legno che è formato principalmente da cellulosa e lignina. I legnami usati a questo scopo sono il pioppo e l’abete, ma anche la betulla, l’acero, il faggio, il pino, etc. Dal legno si ricavano la pasta di cellulosa, la pasta legno ed altre materie fibrose.

La pasta di cellulosa, detta anche pasta chimica, è quella che si ottiene dalla cellulosa; per poterla estrarre è necessario separarla dagli altri componenti con mezzi chimici. Il legno, privato della corteccia, viene prima sminuzzato e trattato opportunamente con dei sali all’interno di specifici bollitori (autoclavi). Durante la cottura il legno si separa dalla lignina e dalle altre sostanze. Rimane la cellulosa quasi pura.

La pasta legno, detta anche pasta meccanica è, invece, un materiale fibroso ricavato meccanicamente per mezzo di una mola che riduce in fibre il legno. Le altre materie fibrose si ottengono dagli stracci di cotone, lino e canapa da alcune piante annuali come la paglia di grano e di riso, e dalla cartaccia, che ha oggi assunto un ruolo molto importante, perché il suo recupero consente il risparmio di una certa quota di legno e quindi in una migliore conservazione patrimonio forestale.

Fabbricazione della carta

I diversi materiali fibrosi sopra elencati, pasta chimica, pasta meccanica e cartaccia, vengono spappolati e mescolati insieme e successivamente sottoposti ad una raffinazione allo scopo di ricavare una poltiglia uniforme. La raffinazione avviene in macchine dette “olandesi” o in raffinatori conici. In entrambi i casi la pasta viene fatta passare attraverso delle lame che sminuzzano sempre più finemente le fibre di cellulosa. Nei tini mescolatori vengono aggiunte all’impasto delle sostanze chimiche allo scopo di appesantirlo e di renderlo bianco e opaco (pronto per ricevere la stampa); viene poi aggiunta della colla che rende anti assorbente la carta (che non sarebbe adatta altrimenti alla scrittura) ed, eventualmente delle sostanze coloranti quando si vogliono ottenere carte colorate.

La trasformazione dell’impasto in carta avviene in delle macchine che prendono il nome di macchine continue. L’impasto ottenuto dalla prima lavorazione è molto diluito e viene raccolto nella cosiddetta cassa d’afflusso. Da essa esce e cade sul telo di formazione, costituito da una rete metallica, simile ad un nastro trasportatore sempre in movimento. La poltiglia si distribuisce uniformemente sul telo, le fibre si avvicinano e si intrecciano e cominciano a formare un nastro compatto.

Alla fine di questa prima parte della macchina il telo metallico torna indietro e il foglio di carta comincia a passare attraverso una lunga serie di cilindri rotanti che hanno lo scopo di formare il foglio e di arrotolarlo in grandi bobine. A seconda dell’impiego i rotoli possono essere sottoposti ad ulteriori operazioni come la patinatura la calandratura che rendono la superficie del foglio perfettamente livellata lucida e talvolta brillante. In molti casi la carta viene tagliata in fogli del formato desiderato e impacchettati in risma.

Ciao!

Mary04

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